Se siete ancora nella vostra Bridgerton Era, è bene segnarsi il libro da leggere in questa calda estate 2024. Edito da Triskell Edizioni, Come Darcy è stato scritto da Erika Pomella, al suo terzo, adorabile, lavoro da autrice.

LA TRAMA DI COME DARCY
Elizabeth Bennett ha in comune più di una cosa con l’eroina di Orgoglio e Pregiudizio. Non solo il nome, non solo l’avere una sorella maggiore di nome Jane, ma anche una madre che la vuole accasata e felice. Ma Lizzie è felice soprattutto quando è al lavoro, alla guida del Piccadilly Davies Hotel. Peccato che la sua serenità è messa a dura prova quando si trova a dover lavorare a stretto contatto con il proprietario della struttura, Alexander William Davies.
Fan di Jane Austen
Con l’ardore di chi inizia un libro dicendoci “A chi pensa di non farcela e poi ce la fa sempre. E a chi ci sta ancora provando”, Erika Pomella è fan di Jane Austen come la sottoscritta.
Da duecento anni Austen è padrona dei nostri cuori, maestra di seduzione, imbattibile palleggiatrice di parole e sentimenti. Feroce e affilata, ha inventato donne la cui intelligenza ci sembra di non riuscire a doppiare, la cui coscienza è ben al di là da essere raggiunta. La sua abilità di decifrare il mondo a partire dal minuscolo frammento di un’io qualsiasi, è il suo segreto. Uno dei tanti, che fanno di lei una delle scrittrice più lette e rilette al mondo. Quasi un oggetto di culto, più che un classico.
Se ne può fare una questione di genere – gli uomini non la leggerebbero con lo stesso nostro entusiasmo – provare a immaginare che quello che le manca per entrare nell’empireo sono gli sfondi, la grande Storia che preme alle spalle dei personaggi, l’epica. Poco male, Austen se ne può fregare e cedere il podio, dal momento che può vantare un credito inestimabile: i suoi libri fanno bene al cuore. Così come fa bene alla nostra anima il romance Come Darcy – Un retelling di Orgoglio e Pregiudizio. Sì, quell’anima ancora intrisa d’amore e abiti sontuosi dopo la terza stagione di Bridgerton che ha bisogno di tuffarsi in una storia romantica, inserita nella contemporaneità.
L’amore al tempo di Orgoglio e Pregiudizio
In una società piuttosto maschilista, che imponeva alle donne il matrimonio come unica via d’emancipazione dalla famiglia d’origine, quel sentimento d’amore nato fra Elizabeth Bennet e il signor Darcy sembra essere la cifra simbolica di una ferrea volontà romantica dell’autrice in piena antitesi ai legami combinati e a-sentimentali dell’epoca.
Tra corsetti, nastri e acconciature le giovani dell’epoca georgiana erano educate ad apparire sempre aggraziate e gradevoli, ma capaci di sfoggiare la loro educazione scolastica di teologia, scienze, filosofia e letteratura senza mai apparire troppo impertinenti. Assolutamente inesperte in campo sessuale fra perbenismo e rigide etichette, le donne non potevano scegliere chi sposare, men che meno potevano gestire il proprio piacere. Non potevano disporre di denaro proprio o di beni mobili e immobili. Ecco dunque perché Elizabeth Bennet e il suo carattere diverso, più cosciente, svincolato, autodeterminato e in qualche modo femminista, ribalta simbolicamente la sottomissione sentimentale e sociale delle donne di Orgoglio e Pregiudizio. Una vincita dell’amore dalle infelici convenzioni, così sovversiva e sognante allo stesso tempo, che in una delle migliori trasposizioni cinematografiche dell’opera (quella di Wright) trionfa in quel languido primo piano dei due in controluce nella sconfinata campagna dell’Hertfordshire alle prime luci dell’alba.
Come Darcy: a Londra come nell’Ottocento?
La protagonista di Come Darcy non ha solo il nome in comune con la leggendaria Lizzie della pagine austeniane. Sono infatti entrambe caratterizzate da indomabile natura, quella capacità di tenere fede ai propri principi che tanto amiamo e tanto vorremmo poter fare nostri. È semplice, perché nei pensieri e nelle azioni è una donna moderna che lotta per poter esercitare liberamente il suo diritto di amare se stessa, in un mondo dove i desideri individuali, specie quelli delle donne, passano in secondo piano a causa delle convezioni sociali ed economiche.
Elizabeth – quella di Austen – piace perché è una ribelle, perché anche oggi avrebbe moltissimo da dire, riguardo a battaglie diverse, eppure simili, che tuttora sono combattute: la parità tra i generi; la difficile scelta tra maternità e carriera; il ruolo della donna nella società; la bellezza a tutti i costi. Ed è interessante come Erika Pomella abbiamo omaggiato la natura di questo personaggio senza tempo creando la sua personale Elizabeth, una donna testarda e determinata ad avere sempre l’ultima parola.
Ma l’originalità dell’autrice di Come Darcy non si ferma qui: se gli elementi della letteratura austeniana ritornano sempre, a vedere una nuova luce sono le tematiche del romanzo, adattato per ovvie ragioni al nostro (spesso infelice) tempo. Nell’opera trovano infatti spazio temi caldi e assai contemporanei quali il revenge porn e il ruolo dei tabloid e del gossip.
La lettura è scorrevole, la narrazione fluida e il ritmo è sostenuto e avvincente. Le “avventure” di Elizabeth e Alexander, i due giovani protagonisti, sono coinvolgenti grazie all’ottima descrizione delle sensazioni e delle emozioni.
Raggiungere obiettivi, superare le avversità, migliorare le proprie capacità, scoprire i punti di forza: tutte queste dimensioni e molte altre costituiscono una delle aree più interessanti di Come Darcy, una danza emozionante tra odio e amore, dove gli scontri verbali sono tanto scottanti quanto le scintille che volano tra i due. In questo genere letterario, l’amore nasce tra due personaggi che iniziano come nemici giurati, ma finiscono per cadere nelle braccia l’uno dell’altro con una passione che scoppia come una supernova.
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