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Emily in Paris 3
Martina Barone

Emily in Paris 3: recensione o confessione sul fatto che abbiamo bisogno di serie così?

Tags: emily in paris, emily in paris 3, netflix
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Martina Barone

Emily in Paris 3: recensione o confessione sul fatto che abbiamo bisogno di serie così?

Tags: emily in paris, emily in paris 3, netflix

Lily Collins torna nel ruolo della protagonista in Emily in Paris 3, che ripropone la medesima formula, funzionando proprio per questo motivo

La trama di Emily in Paris 3

Emily dovrà prendere molte decisioni difficili in questa nuova stagione: sceglierà il suo lavoro americano o continuerà con la sua avventura francese? Ma soprattutto: sceglierà tra Gabriel o Alfie?

Nel cast: Lily Collins, Lucas Bravo, Philippine Leroy-Beaulieu, Lucien Laviscount, Ashley Park, Camille Razat

Recensione di Emily in Paris 3

Non sono mai stata una fan di Emily in Paris. Trovo che la prima stagione possa essere anche passabile, mentre la seconda scade negli eccessi che proponeva già la precedente, ma quando ho premuto play per cominciare la terza stagione ho provato come un senso di sollievo. La serie è tornata sulla piattaforma di Netflix il 21 dicembre, giusto in tempo per le feste o per rilassarsi in uno dei periodi che, si sa, può essere tra i più gioiosi dell’anno, ma anche tra quelli più freneticamente stressanti. Tutti a chiudere le deadline prima di addentare il panettone e sperando di non dover rimandare a dopo il 25 gli ultimi appunti da sistemare.

In questo clima di frenesia in cui speri solamente di arrivare incolume alla cena con i parenti, la quale potrebbe rivelarsi un tasto altrettanto dolente, avere la possibilità di trovare una via di fuga è tutto ciò che al proprio cervello serve prima di scoppiare definitivamente o di mettersi a fumare tra un antipasto di pesce e un bicchiere di prosecco, di quelli nemmeno troppo buoni. Rifugiarsi in un’oasi calma, gentile, spensierata è un’occasione che non dovremmo farci sfuggire in giornate così estenuanti e Emily in Paris ci ha offerto per questo una scialuppa.

I problemi zuccherosi di Emily in Paris 3

Emily in Paris 3
Credits: Netflix

Una lancia a cui aggrapparsi per venir strappati dallo stato di continuo trambusto che si surriscalda là fuori, una mano amica che ha permesso di tenersi a lei, anche dopo un giorno le cui ore sono sembrate il doppio eppure tu non hai comunque finito tutto ciò che avevi da fare. La terza stagione dello show ideato da Darren Star, lo stesso di Sex and the City e che su Netflix troviamo anche col simpatico Uncoupled con Neil Patrick Harris, si è rivelata esattamente questo. 

Un momento di pace in cui staccare definitivamente la spina e lasciare che le angustie della protagonista, comunque minime e zuccherose rispetto al circostante (almeno per come le vive, guardate alle puntate sulla disoccupazione), non avessero su di me alcun effetto se non quello di accudire i miei cruci e scioglierli come un balsamo. Anche solo col tempo di una puntata

Emily in Paris 3: nessuna (reale) preoccupazione

Emily in Paris 3
Credits: Netflix

Fattore che senz’altro è accentuato per chi ha visto entrambe le stagioni precedenti e ha accettato fin da subito lo stato totalmente sospeso in questa Parigi dove anche i grandi danni vengono presto ridimensionati, esattamente come sa fare un certo tipo di televisione. E perciò Emily diventa una fatina da osservare mentre là fuori (sui social) si dibatte con ardore su quale team si fa parte (team Gabriel o team Alfie), mentre la sua unica preoccupazione è quale vestito mettere alla prossima, ennesima soirée che la attende. 

Arrivati a Emily in Paris 3 quello che è inconfutabile è come la serie sia stata in grado di trovare una propria identità che, seppure può non piacere o appassionare, ha senz’altro proseguito rimanendo fedele a se stessa e per questo portandosi dietro una schiera di affezionati. Una personalità che è tanto nei look selezionati ogni volta dalla costumista Marylin Fitoussi, quanto nella sensazione di essere davvero in una bolla fatta soltanto di piccoli imprevisti e di splendidi prodotti di lusso da maneggiare, mentre persone bellissime e raffinate si susseguono abbagliando sempre il nostro sguardo e facendoci domandare se nella capitale francese sono davvero sempre tutti così eleganti. 

Ci serve Emily in Paris 3?

Emily in Paris 3
Credits: Netflix

Non è dunque Emily in Paris con la sua terza stagione a essere cambiata, siamo al suo posto noi ad approcciarci in maniera differente, comprendendo ormai lo stile intrapreso dal prodotto e che si è continuato a mostrare coerente con la sua prosecuzione. Emily in Paris 3 è quindi esattamente tutto ciò che vi aspettate. E, a volte, va bene anche così. 

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