A 110 anni dalla sua creazione, Cabiria, il primo kolossal del cinema muto italiano, rivive e diventa un progetto multipiattaforma grazie all’utilizzo delle più moderne tecnologie. Di che cosa stiamo parlando?
RE-IMAGINE CABIRIA: di cosa si tratta?
Cabiria non perde la sua modernità e continua ad affascinare il pubblico. Non è infatti strano parlarne ancora oggi: quando nel 1914 fu girato, il cinema era ancora muto e in bianco e nero. Le pellicole erano proiettate su un grande schermo collocato in fondo alla sala, con la dimensione collettiva che aggiungeva profondità all’esperienza. In oltre un secolo, il mondo della Settima Arte si è trasformato ed è per questo che mamma Rai Cinema ha deciso di mettere mani a un capolavoro senza tempo. Oggi, con l’aiuto dell’Ai, ha rivisitato Cabiria, in un progetto presentato questa mattina alla 76ma edizione del Prix Italia a Torino, ideato in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema del capoluogo piemontese e realizzato da Cubia e Spazio Koch, in collaborazione con Unspace e l’Università della città sabauda.
“Re- imagine Cabiria” si compone di un cortometraggio lineare cui si aggiunge un cortometraggio immersivo creati con il motore grafico 3D Unreal Engine e una combinazione di tool di intelligenza artificiale che rielaborano i primi due capitoli dell’opera originale. La versione immersiva è disponibile da oggi nelle salette CineVR del Museo Nazionale del Cinema e sull’app Rai Cinema Channel VR, mentre la versione lineare è fruibile su RaiPlay. Prossimamente, afferma l’azienda, “sarà svelata una nuova esperienza di gaming nel metaverso in cui i partecipanti possono vestire i panni di Maciste, uno dei protagonisti del film, ed esplorare ambienti virtuali e dinamici, ampliando così il coinvolgimento del pubblico più giovane”.
Software di intelligenza artificiale sono stati utilizzati per l’animazione dei personaggi, la sottotitolazione, l’espansione delle immagini partendo dagli sfondi originali e la creazione delle immagini promozionali. Tra i principali strumenti utilizzati c’è Unreal Engine della Epic Games, tra i motori di creazione 3D in tempo reale più avanzati al mondo, che ha permesso di realizzare immagini fotorealistiche, esperienze immersive e animazioni di nuova generazione per il progetto. Il software è utilizzato nei videogiochi come il famosissimo Fortnite, ma sempre più spesso applicato anche all’ambito cinematografico.
Non è l’unico strumento. L’elenco prosegue con Blender, un software open-source di grafica 3D utilizzato per creare modelli complessi, effetti visivi e motion graphics, contribuendo a dare vita ai mondi virtuali e agli elementi visivi; ZBrush, tecnologia innovativa di scultura digitale che ha permesso di modellare e texturizzare in dettaglio personaggi e ambienti, integrando profondità e realismo nelle scene. Character Creator si è rivelato strumento fondamentale per generare e personalizzare personaggi realistici e stilizzati, utilizzati sia per l’animazione sia per l’interazione all’interno del mondo virtuale; Move AI, invece, è l’Intelligenza artificiale utilizzata per animare i movimenti dei personaggi e coordinare la loro interazione con gli ambienti circostanti, migliorando ulteriormente la fluidità delle scene.
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