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Alessio Zuccari
Perfect Blue di Satoshi Kon torna al cinema in 4K
Tags: Perfect Blue, Satoshi Kon
Perfect Blue torna nelle sale cinematografiche, per la prima volta con una versione restaurata in 4K. E l’opera prima del leggendario regista giapponese Satoshi Kon, scomparso prematuramente nel 2010 per un cancro al pancreas, dal 1997 ad oggi non ha perso un grammo della sua forza e dirompenza argomentativa.
Adattato liberamente dal romanzo Perfect Blue: Complete Metamorphosis di Yoshikazu Takeuchi, scrittore e giornalista che si è a lungo dedicato alla cultura otaku, e sceneggiato da Sadayuki Murai, Perfect Blue ha segnato il debutto alla regia cinematografica di Satoshi Kon, fumettista già assistente di Katsuhiro Otomo in Akira (versione a fumetti), World Apartment Horror, Rojin Z (1991) e Memories. Lo stesso Otomo ha partecipato alla realizzazione del film in veste di special adviser. E in questo primo film Kon già tratteggia con un grande giramento di capo quello che sarà poi il tema portante della sua breve eppure fulminante carriera, cioè l’inquietante mescolanza tra realtà e finzione.
In Perfect Blue è raccontata infatti la storia della cantante Mima che, di fronte allo scarso successo commerciale, deve abbandonare il microcosmo rosa confetto delle idol giapponesi per essere riproposta come attrice all’interno di un serial televisivo, “Doppio legame”. In questo mondo, dove scoprirà a sue spese di essere solo carne da macello senza nessun tipo di rete di sicurezza attorno, ottiene la parte di una ragazza instabile e sempre più sconnessa dal mondo concreto.
A causa di questo netto cambio di vita, Mima inizia anche a ricevere minacciosi messaggi anonimi da parte di un fan otaku che non ha tollerato il cambiamento d’immagine della “sua” Mima. Di lì a poco, una serie di incidenti colpisce il set di lavorazione. La stessa Mima, abituata a essere un mero simulacro, inizia a perdere contatto con la propria identità. In un rapido crescendo di frustrazioni, deliri e sovrapprosizione di piani del racconto, viene da chiedersi agli spettatori e alla stessa protagonista: chi è la vera Mima? Quella che veste gli ingenui costumi della idol? Quella che compare sorridente sulle copertine? Quella che fa la spesa al supermercato? La ragazza dello show televisivo? L’illusione di se stessa? Oppure solo l’illusione di tutti?
Satoshi Kon, il cui stile opprimente e moltiplicato in un’infinità di combinazioni di lettura sarà fonte di ispirazione dichiarata per Darren Aronofsky (che per la morte del regista scrisse anche un elogio funebre) e di palese influenza per l’Inception di Chrisopher Nolan con l’antecedente e similissimo Paprika, aveva su quest’opera anche già sintetizzato la frammentazione della persona ai tempi del digitale, di internet e dei social. Il lavoro di Son e Murai è infatti uno specchio premonitore di come oggi viviamo in relazione alla rappresentazione di noi stessi, di come ci percepiamo e di come veniamo percepiti dall’altra parte di uno schermo. E di come, di conseguenza, siamo scissi in un dedalo di personalità architettate, costruite e consumate in preda alla ferocia delle aspettative di una società fatta di post-verità, sempre più distante dall’interessarsi al reale e alle sue complessità.
Perfect Blue, ora più che mai un film in grande dialogo con il presente, sarà nelle sale per il 22, 23 e 24 aprile grazie alla Stagione degli Anime al Cinema 2024, un progetto esclusivo di Nexo Digital distribuito in collaborazione con Yamato Video.