2020
Suburra: la conferenza stampa della terza stagione della serie con Alessandro Borghi
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Suburra: la conferenza stampa della terza stagione della serie con Alessandro Borghi

Tags: alessandro borghi, Giacomo Ferrara, netflix, serie netflix, suburra
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Suburra: la conferenza stampa della terza stagione della serie con Alessandro Borghi

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Dal 30 Ottobre arriva su Netflix la terza stagione di Suburra. La serie, grande successo del servizio streaming, ? arrivata al suo epilogo. Durante la conferenza stampa? i suoi protagonisti tirano le somme sull’esperienza vissuta.

Anche i grandi successi arrivano alla fine. Dei vari addii che Netflix ha divulgato quest?anno – e con incidenza, soprattutto, nell?ultimo tempo, salutando gran parte delle proprie produzioni a met? d?opera – quello a Suburra ? uno dei pi? attenti e preziosi. Arrivata alla sua terza stagione, la serie ideata da Daniele Cesarano e Barbara Petronio volge all?epilogo che, per?, non segna la fine della storia di Aureliano e Spadino, vista la loro comparsa in quel film omonimo diretto da Stefano Sollima che seppur uscito anni prima si lega direttamente alle vicende e agli incontri dell?operazione seriale prequel.

?Nella mia testa il personaggio di Aureliano ? nato con il film, poi ho dovuto convincermi che nella serie interpretavo una sua – e mia – versione pi? giovane.? commenta uno dei protagonisti e divo della scena italiana, Alessandro Borghi ?Con la crescita di Aureliano il personaggio deve imparare ad adoperare quel potere che ha tanto ricercato e che ha dovuto gestire in relazione alla sua famiglia.?

Un? evoluzione che ha compreso l?intrecciarsi dei rapporti tra i protagonisti e i suoi interpreti che, giunti alla terza stagione, devono scendere a patti con la fine di un progetto importante nella loro vita e carriera:

?Ricordo esattamente la prima volta che ho conosciuto Alessandro? racconta Giacomo Ferrara, interprete di Spadino ?Eravamo al provino per il film e c?? stata subito alchimia. Abbiamo creato due personaggi che si vogliono davvero bene, si pu? dire che si amano follemente. Pi? Spadino che Aureliano, ovvio. Ma in scena si percepisce questo legame, diventa palpabile ed ? stato possibile anche grazie ai rapporti umani che sono maturati sul set. Quella di Suburra ? diventata una grande famiglia.?

Gli fa eco Borghi:

?In pochi anni sono successe tante cose. Quando qualcosa finisce si porta via delle cose, ma ti lascia tutto ci? che di bello c?? stato. Per me Suburra ? stata davvero importante. Ricordo l?ultimo ciak con una grande tristezza, c?erano davvero tutti, da chi aveva interpretato dei ruoli a chi era sempre stato dietro la macchina da presa. Saluto il ragazzetto che ero di quattro anni fa che cercava di fare qualcosa della sua vita. Sono un nostalgico, per questo tengo tutto con me. In ogni caso il gran merito di Suburra va alla parte editoriale. Quando ci ? stato detto che Spadino sarebbe stato omosessuale l?abbiamo trovata una scelta molto coraggiosa. Alcuni mi hanno chiesto se alla fine Aureliano e Spadino si fidanzano. No, non lo fanno, ma il legame che si crea non ? poi diverso da quello di una coppia, quello di due persone che non sanno stare l?una senza l?altra.?

E se Alessandro Borghi non ? pi? la stessa persona che ha cominciato anni fa il percorso di Suburra, lo stesso si pu? dire per le interpreti femminili Carlotta Antonelli e Federica Sabatini, i cui ruoli diventano sempre pi? rilevanti nel corso delle stagioni e nelle dinamiche di potere che vanno instaurando.

?Quando ho cominciato ero piena di paura e timidezza, ma si trattava di una sfida a cui non potevo rinunciare.? comincia la Antonelli ?Alla fine il mio personaggio ? entrato a gamba tesa, ha potuto portare una cultura sconosciuta sullo schermo e mi ha dato modo di vivere tre anni intensi. Posso dire con certezza di aver cominciato come moglie di Spadino, ma finisco essendo Angelica.?

Federica Sabatini confessa che l’esperienza di Suburra le ha lasciato un cuore pieno.?

?Essendo arrivata nella seconda stagione mi sono ritrovata a fare i conti con un mondo gi? collaudato, per questo anche io sentivo tantissima paura. Ma essendo gi? l?asticella molto alta, questo mi ha permesso di spingermi oltre e ho cercato in ogni istante di esserne all?altezza. Con il personaggio di Angelica partivamo agli antipodi, ma le necessit? che le muovono sono le stesse, il volersi autodeterminare in un sistema che non le vede inserite, per cui per? entrambe hanno lottato.?

Tra i veterani della serie Suburra non possono mancare Francesco Acquaroli e Filippo Nigro, dal principio due facce della stessa medaglia, entrambi in rapporto con la politica di un paese e il potere di Roma, consapevoli che, per mantenere alta la presa della narrazione, c?? bisogno a volte di dirle addio. Commenta Nigro:

?La parte egoista da attore vorrebbe che la serie continuasse e che il mio personaggio esplorasse tutte le sue sfumature. Poi per? subentra la logica e comprendi che, se non si ha la forza di chiudere un racconto, si rischia di fargli perdere di credibilit?, quell?insegnamento che ho appreso e che cos? hanno fatto anche gli spettatori su di una Roma pericolosa, che pu? per? piacere al pubblico.?.

Pi? stoico il compare Acquaroli: ?Tre stagioni sono la durata giusta. Abbiamo regalato un racconto su di una Roma come centro di potere e lo abbiamo fatto in maniera molto efficace.?

E mentre lo sceneggiatore Ezio Abbate fantastica su un possibile spin-off di Suburra, il cui problema per? sarebbe ?trovargli una buona personalit?. Il mondo di Suburra ? grande e ci siamo completamente immersi in questo racconto in questi cinque anni e ci dispiacerebbe lasciarlo.?, ? un nuovo regista che la terza stagione vede arrivare al comando, con un passaggio da direttore della fotografia a regista delle sei puntate finali. ? Arnaldo Catinari a prendere il timone della produzione Netflix, lui che, secondo Borghi, ha dato una visione ?omogenea e coerente? alla serie, proprio in quanto fin dall?inizio parte della squadra di Suburra:

?Ci ho messo il cuore.? dichiara Catinari ?Nelle precedenti stagioni ero il direttore della fotografia, poi l?anno scorso ? arrivata la proposta di passare alla macchina da presa. ? stato un frullatore emotivo affrontare sia il nuovo ruolo che l?ultima stagione. Per me sono tutti attori da Oscar, non abbiamo avuto paura di inquadrarli in questa Roma che ? diventata quanto mai iconica nella serie.?. ?Peccato che io abbia un rapporto d?odio e amore con Roma? continua Borghi ?Una parte della colpa ? dei cittadini stessi che pensano solo a se stessi, ma dall?altra c?? anche un?amministrazione che ? incapace di gestirla.?

E, per chiudere, ? sul decreto passato sulle nuove restrizioni e la chiusura dei cinema e dei teatri che si sono esposti gli attori, dal ?Dobbiamo farci i conti tutti, speriamo di uscirne il prima possibile? di Ferrara, alle parole ponderate di Borghi

?Se hanno preso queste misure ci sar? un motivo. Io sono un attore e vorrei i cinema e i teatri aperti, ma so che non ? l?unico settore a dover essere sostenuto. Bisogna sempre lottare per le proprie battaglie, ma ricordarsi anche di quelle degli altri. Certo posso dire che, se durante una pandemia, la gente comincia anche a morire di fame, allora ? tutto inutile.?

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