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Cristiana Puntoriero

Dalla mia finestra: Al di là del mare: recensione del film Netflix

Tags: dalla mia finestra, film, netflix, recensioni, teen drama
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Cristiana Puntoriero

Dalla mia finestra: Al di là del mare: recensione del film Netflix

Tags: dalla mia finestra, film, netflix, recensioni, teen drama

Dal 23 giugno arriva su Netflix il secondo caldissimo capitolo della trilogia young-adult tratta dai racconti di Ariana Godoy. Dalla mia finestra: Al di là del mare rivede protagonisti Ares e Raquel in un’estate indimenticabile fra sensualità, gelosia e tragedie inaspettate.

La trama ufficiale di Dalla mia finestra: Al di là del mare

Ares è andato a studiare a Stoccolma e mantiene con Raquel una relazione a distanza che si rivela più complicata di quanto pensassero. Quando i due si incontrano di nuovo all’inizio dell’estate, la lunga separazione e le persone che hanno incontrato nel frattempo metteranno in discussione un legame che entrambi ritenevano indistruttibile.

La recensione di Dalla mia finestra: Al di là del mare

A oltre un anno di distanza dal primo capitolo uscito nel febbraio del 2022, torna con il sequel Al di là del mare la fortunata trilogia di adattamenti Netflix dei romanzi young-adult della scrittrice venezuelana Ariana Godoy, pubblicato su Wattpad nel 2016 e diventato in poco tempo vero e proprio fenomeno letterario. Diretto ancora da Marçal Forés e scritto da Eduard Sola con la stessa Godoy, il film continua con il suo approccio romantico-carnale portando all’attenzione del suo giovane pubblico le conseguenze dell’allontanamento forzato fra i protagonisti Raquel (Clara Galle) e Ares (lo splendido Julio Peña), a seguito della decisione di lui di andare a studiare medicina a Stoccolma, lasciando la fidanzata a Barcellona con gli amici di sempre Daniela (Natalia Azahara) e Yoshi (Guillermo Lasheras).

Se nella prima parte i due si avvicinavano in un corteggiamento a distanza di password e di finestre, facendo dell’ossessione il sentimento preponderante dell’attrazione reciproca, in Al di là del mare si fa spazio la gelosia e l’incomunicabilità dovuta alle difficoltà della relazione a distanza, mostrandoci dapprima la sofferenza nel dover mantenere vivo il rapporto attraverso la freddezza della messaggistica istantanea, e aprendosi poi ad una vacanza nel Mediterraneo compromessa dall’arrivo di due antagonisti: Vera (Andrea Chaparro), l’amica di Ares con cui forse c’è stato qualcosa, e il bel Gregory (Ivan Lapadula) da sempre infatuato di Raquel.

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Credits: Netflix

Le conseguenze dell’amore (a distanza)

Di materiale per un buon teen-drama languido e tormentato Dalla mia finestra 2 continua a fornirne parecchio, ma stavolta gioca più di prima con la sua parte più sensuale e provocante liberando i vari protagonisti (oltre agli amici, anche i fratelli di Ares Apolo e Artemis) nella calda estate spagnola in cui è sempre complicato tenere a freno gli ormoni, con sequenze lascive che evocano il risveglio dei sensi, fra gelati mangiati a bordo piscina alludendo a qualcos’altro di facilmente intuibile e accostamenti di immagini fra corpi in costume mezzi nudi, sdraiati al sole o bagnati, in cerca di contatti e flirt che lasciando poco all’immaginazione.

Un tratto distintivo del lavoro del regista Forés che anche qui si replica con la stessa voluttà sfruttando una prima parte frivola e frizzante anche grazie all’avvenenza dei suoi due comprimari la cui chimica è limpida e palpabile come e più di prima, arrivando poi ad un finale tragicamente inaspettato in cui Dalla mia finestra mette in atto un brusco risveglio dal torpore spensierato estivo, con una morte che dirotta l’opera verso la consapevolezza e la maturità.

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Credits: Netflix

Voglia di (a)mare nel secondo capitolo di Dalla mia finestra: Al di là del mare

Perfettamente in tema visto la stagione a cui andiamo incontro, Netflix sfrutta al meglio la voglia degli spettatori under 16 di concedersi film(etti) in tema marino e romantico al contempo, proponendo un secondo capitolo forse meno incisivo del primo, ma comunque in pieno mood per lasciarsi trasportare in un operazione ad hoc che più che raccontare una storia, sublima una fantasticheria adolescenziale come il genere di opere simili sa fare da tempo, portando più in là l’asticella della concretizzazione sullo schermo delle pulsioni sessuali dei giovanissimi, mettendo da parte il pudore e inutili forme di inibizione. Confermando come l’andamento attuale sia tutto un altro mondo rispetto alle proposte audiovisive più caste per teenagers che molti di noi (non più teen) ricordano.

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