Top News, Streaming
0
My Red Carpet
Fabbricante di lacrime: dove nasce il fenomeno e quali sono i temi del film Netflix?
Tags: Alessandro Genovesi, fabbricante di lacrime
Quella di Fabbricante di lacrime è una storia che parte scritta nero su bianco. Prima di diventare un film per la regia di Alessandro Genovesi e distribuito su Netflix, il racconto tormentato del rapporto tra Nica e Rigel è protagonista del romanzo omonimo di Erin Doom. Per la prima volta pubblicato in libreria nel 2022 grazie a Magazzini Salani, il libro di Doom è divenuto in poco tempo un vero e proprio fenomeno editoriale. Complice è stato anche il corposo passaparola nella comunità BookTik del social di TikTok, dove Fabbricante di lacrime ha raccolto attorno a sé ottimi consensi e un pubblico da oltre 700.000 copie vendute.
Un po’ perché l’opera raccoglie l’eredità di un genere di forte presa adolescenziale come lo young adult, contaminato poi da un’aura vagamente dark e gotica che richiama successi folgoranti di un passato nemmeno così distante come Twilight. Un po’ perché ha contribuito alla crescita del fascino anche l’alone di mistero di cui si è circondata l’autrice, che ha iniziato a diffondere i propri racconti originariamente sulla piattaforma online di autopubblicazione di Wattpad. Dietro lo pseudonimo di Doom si è infatti celata per lungo tempo l’italiana Matilde, ragazza di circa trent’anni che ha rivelato per la prima volta il proprio volto e solo il proprio nome in un episodio di Che tempo che fa del maggio 2023.
Di cosa ci parla allora Fabbricante di lacrime? Quali sono i temi al centro dell’opera? Il film diretto da Genovesi, scritto dallo stesso regista assieme a Elonora Fiorini, recupera i personaggi dal libro di Doom e li traspone su schermo afflitti dallo struggersi del loro amore in apparenza possibile. Nica (Caterina Ferioli) è infatti cresciuta tra le mura del Grave, orfanotrofio dove è raccontata da sempre una leggenda: quella appunto del Fabbricante di Lacrime, un misterioso artigiano la cui colpa è quella di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole. Ciò che desidera di più, da quando ha perso in tenera età i proprio genitori in un incidente stradale, sta finalmente per avverarsi. I coniugi Milligan, Norman (Orlando Cinque) e Anna (Roberta Rovelli) hanno infatti avviato le pratiche per l’adozione e sono pronti a iniziare una nuova famiglia con lei.
Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Dai Milligan viene portato via dal Grave anche Rigel (Simone Baldasseroni), un orfano tenebroso con il quale la ragazza vive da sempre uno strano e incomprensibile rapporto che oscilla tra attrazione e repulsione. Rigel è intelligente, suona il pianoforte divinamente e la sua bellezza ammalia, ma Nica fatica a decifrare il perché del suo essere così respingente e ostile. La convivenza forzata non è delle più serene. I due sono costretti a vorticarsi attorno l’un l’altro, e Fabbricante di lacrime mette subito in chiaro quanto a catalizzare i loro sguardi e i loro movimenti sia un’ingestibile, reciproca e inconfessabile attrazione.
Ma i nodi da sbrogliare si attorcigliano in un passato di abusi e soprusi subiti da Nica in orfanotrofio e in cui non comprende quale ruolo abbia giocato Rigel. Sente che dentro il ragazzo ci sia più luce di quanto il suo aspetto e i suoi atteggiamenti lascino trasparire. Fabbricante di lacrime qui suggerisce allora un’ostinata resistenza alle apparenze, invita a seguire le tracce più burrascose dell’animo umano e ad aggrapparsi con le unghie e con i denti a una bontà da ricostruire pezzo per pezzo, giorno per giorno.
E per farlo serve anche il confronto con un’altra realtà non facile da attraversare, quella del liceo, nel film e nel romanzo immaginato come un high school di stampo anglosassone, il Barnaby. Uno spazio dove si scontrano e incontrano le molte traiettorie che guidano la vita di un adolescente, tra amicizie (Nicky Passarella e Sveva Romana Candelletta), lupi vestiti da pecore e segreti difficili da confessare. Tra resilienza, fiducia cieca nell’amore e un erotismo sempre calato tra i corpi e tra le verità sussurrate all’orecchio, Fabbricante di lacrime forgia quindi le spine e i petali di un amore da conquistarsi e tenersi stretto.