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Roberta Panetta

La legge di Lidia Poët: tra costumi dell'Ottocento e una Torino d'altri tempi

Tags: La legge di Lidia Poët, La legge di Lidia Poët Netflix, Matilda De Angelis
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Roberta Panetta

La legge di Lidia Poët: tra costumi dell'Ottocento e una Torino d'altri tempi

Tags: La legge di Lidia Poët, La legge di Lidia Poët Netflix, Matilda De Angelis

“L’avvocheria è un ufficio esercitabile soltanto da maschi e nel quale non devono immischiarsi le femmine”. Parliamo di La legge di Lidia Poët con i protagonisti e la produzione.

Lidia Poët è stata una delle prime donne a laurearsi in giurisprudenza e la prima donna a svolgere la professione di Avvocato, in Italia.

Ricordare e raccontare la sua storia, in occasione del lancio della serie Netflix La legge di Lidia Poët, è un tributo ad una donna che, mossa dalla passione per il proprio lavoro e dalla determinazione nel raggiungere i propri obiettivi, ha saputo sfidare un mondo che, all’epoca, era esclusivamente maschile aprendo la strada al riconoscimento per le donne di diritti che, un tempo neanche troppo remoto, erano di esclusiva titolarità dell’uomo e da cui le donne erano escluse in quanto donne.

La storia di questa prima, grande donna iscritta all’Ordine degli Avvocati è ora su Netflix, ed è interpretata da una splendente e talentuosa Matilda De Angelis. L’ambientazione è quella della Torino di fine Ottocento e i costumi, curati da Stefano Ciammitti, dipingono l’affresco di un’epoca grandiosa e contraddittoria tra colori vivaci, corsetti, piume, cappelli da museo, spille a forma di insetti e sottogonne.

Il pregio di questo show, sponsorizzato in lungo e in largo dalla piattaforma streaming più nota al mondo, risiede in molti degli aspetti produttivi, dai costumi alle scenografie fino alla scelta dell’esoterica Torino come sfondo della scena. A tal proposito, durante la conferenza stampa tenutasi proprio a Torino, al Cinema Massimo del Museo del Cinema, sono intervenuti i protagonisti, il regista Matteo Rovere e la produzione tutta.

Come è stata ricostruita la Torino dell’Ottocento e come è stata creata una serie così contemporanea?

A rispondere è il regista Matteo Rovere: “Torino è una città straordinaria che ci ha permesso di riscostruire un’altra epoca, cosa non facile da un punto di vista di Physical Production, come è facile immaginare. Io sono comunque molto contento e mi sono divertito moltissimo durante le riprese perché Torino regala un’ambientazione unica e rara. Credo che Lidia sia un personaggio che dialoga continuamente con la nostra contemporaneità, manifesto di un tema complesso: la parità di genere è ancora un concetto purtroppo molto lontano. Alla fine dico che l’unione tra l’eleganza della città, il tema trattato e la potenza di Netflix possono creare un prodotto che arriverà a un pubblico molto vasto.”

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Foto: Netflix Italia

Matilda De Angelis sul set ha indossato gli abiti creati per lei dal giovane costume designer Stefano Ciammitti, allievo del grande costumista Piero Tosi. “L’amore per i dettagli filologici mi è stato insegnato dal mio maestro Piero Tosi l’audacia nell’uso del colore e delle fantasie barocche sono invece ispirate alla scuola inglese contemporanea”.

Già dalle prime scene spiccano i colori accesi degli abiti di Lidia Pöet: rosso vermiglio, viola ametista, magenta, blu pavone. Un netto contrasto rispetto agli abiti scuri degli uomini che la circondano e provano a sovrastarla: lei però spicca in ogni scena grazie alla sua personalità, tradotta in abiti ricamati con motivi a righe o a fiori.

Le creazioni sono nate guardando a Venezia: “L’ispirazione principale per la costruzione dell’armadio di Lidia Pöet sono stati soprattutto i tessuti dalla storica Tessitura Luigi Bevilacqua – ha aggiunto il costumista – un posto ricco di fascino dove ancora i velluti vengono tessuti a mano con dei telai del XVIII secolo“.

La legge di Lidia Poët
Foto: Netflix Italia

A interpretare Lidia Poët è Matilda De Angelis che, in conferenza stampa, ha detto: “È stato molto bello, è stato un enorme privilegio anche solo poter toccare da vicino la caratura di una donna che ha fatto la storia del femminismo e non solo. Sono molto contenta che venga portata alla luce la vita di questa donna che è ancora purtroppo troppo poco conosciuta“, racconta l’attrice.

“Questa serie è un pretesto per conoscerla davvero, per raccontare la figura di Lidia ma con un prodotto di finzione, di fantasia. Può essere un pretesto molto figo per poter sviscerare in maniera più approfondita e storica la vita di Lidia Poët. Io mi sono divertita moltissimo a creare una caricatura di questo personaggio dato che di lei si sa molto poco e si parte da delle informazioni che diventano poi l’ossatura del personaggio. Da lì poi si vola molto di fantasia, di immaginazione e di empatia soprattutto. Sul discorso della disparità di genere, è molto importante che vengano scritte queste storie. Io per prima come attrice, come donna, sono lusingata quando mi viene data la possibilità di interpretare dei ruoli così pregni di carattere, di intensità e di forza. Ho cercato di darle più sfumature possibili, di renderla determinata e leggera allo stesso tempo e anche molto fallibile, perché era anche questo un tratto interessante di questa eroina così fragile”, spiega.

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Foto: Netflix Italia

Fanno parte del cast Eduardo Scarpetta, che interpreta Jacopo Barberis, giornalista della Gazzetta Piemontese, spalla di Lidia, Pier Luigi Pasino, nel ruolo di Enrico Poët, fratello di Lidia, avvocato e uomo del suo tempo, Sara Lazzaro che è Teresa Barberis, la moglie di Enrico e sorella del giornalista Jacopo, Sinèad Thornhill, Marianna Poët, figlia di Enrico e Teresa e Dario Aita, che recita nel ruolo di Andrea Caracciolo, amante occasionale di Lidia.

SINOSSI:

Torino, fine 1800. Una sentenza della Corte d’Appello di Torino dichiara illegittima l’iscrizione di Lidia Poët all’albo degli avvocati, impedendole così di esercitare la professione solo perché donna. Senza un quattrino ma piena di orgoglio, Lidia trova un lavoro presso lo studio legale del fratello Enrico, mentre prepara il ricorso per ribaltare le conclusioni della Corte. 

Attraverso uno sguardo che va oltre il suo tempo, Lidia assiste gli indagati ricercando la verità dietro le apparenze e i pregiudizi. Jacopo, un misterioso giornalista e cognato di Lidia, le passa informazioni e la guida nei mondi nascosti di una Torino magniloquente. La serie rilegge in chiave light procedural la storia vera di Lidia Poët, la prima avvocata d’Italia. 

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