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Martina Barone
Shazam! Furia degli dei: recensione del film della DC con Zachary Levy
Tags: DC, shazam, Shazam furia degli dei
Dotati dei poteri degli dei, Billy Batson e gli altri membri della famiglia adottiva con cui vive stanno ancora imparando a destreggiarsi tra la vita adolescenziale e quella di supereroi adulti. Si ritroveranno però a fronteggiare le Figlie di Atlante, un vendicativo trio di antiche divinità giunte sulla Terra alla ricerca della magia che è stata loro rubata molto tempo fa. Così Billy, alias Shazam, e la sua famiglia, torneranno in azione per salvare i loro superpoteri, le loro vite e il destino del mondo.
Nel cast di Shazam! Furia degli dei: Zachary Levi, Asher Angel, Jack Dylan Grazer, Adam Brody, Rachel Zegler, Lucy Liu, Helen Mirren
Sarà che siamo stanchi, sarà che anche questa volta hanno sbagliato, sarà che “Signora mia, non ci sono più i supereroi di una volta”, ma Shazam! Furia degli dei è esattamente il rispecchiamento dei tempi che stiamo vivendo e della maniera in cui vediamo, recepiamo e, prima di tutto, vengono confezionati i cinecomics. Tutto quello che funziona al loro interno è esattamente ciò che non corrisponde all’aspetto supereroistico in sé, dove ai poteri e alle abilità di questi personaggi super-speciali si preferirebbe un contorno che li vuole super-normali, trovando in questo il vero punto di originalità del momento.
Non è un caso che su Disney+ arriva una serie come Extraordinary, dove in un mondo di persone con abilità supereroistiche, la protagonista non ne ha nemmeno una da sfoggiare. Che è poi ciò che avviene anche nell’Encanto dell’impero Disney, in cui Mirabel è la prima discendente della famiglia dei Madrigal a non aver ereditato alcun potere.
Questo per dire che è più che comprensibile non riuscire a soffrire i combattimenti e le prove di forza di Shazam! Furia degli dei, mentre si è in grado di farlo perfettamente con la visione dei momenti riservati alla comicità e alla famiglia. Quelle parti che prescindono dai poteri acquisiti dal “campione”, che ha deciso di condividere con i propri fratelli. Un punto fondamentale della seconda pellicola con protagonista Zachary Levy, visto anche il futuro che aspetta la DC – oltre che i cinecomics in toto. Dove gli elementi su cui puntare sono proprio quelli che, un tempo, erano da stravolgere.
Da cambiare e arricchire con voli in mezzo al cielo e dimostrazioni di raggi laser e invisibilità. Superpoteri che sono diventati indigesti e che affossano esattamente il resto delle componenti promosse e funzionanti della pellicola di David F. Sandberg, che tenta di resistere dentro ai ribaltamenti della casa DC e che, anzi, vede riservarle piani entusiasmanti per il futuro di Shazam – anche per gli spettatori? Vedremo.
Shazam! Furia degli dei è dunque una spassosa e ilare commedia di famiglia – meno però di quanto fosse l’opera precedente -, che indaga ancora di più il versante personale del protagonista Billy Batson, la cui assenza di una famiglia aveva delineato la mancanza di fiducia nei confronti degli altri nel primo film e che stavolta fa il giro opposto vedendo il ragazzo puntare alla sua conservazione. Quel restare tutti uniti che è sia l’espressione massima per portare a compimento i propri obiettivi, sia la paura di un abbandono che il ragazzino/supereroe ha subito più volte e non vuole veder ripetersi.
Tema lineare che unisce le due pellicole e dimostra che l’asso nella manica di Shazam non è certo il suo aspetto supereroistico, bensì umano. E se non vogliamo porla in termini di contenuto, ma al contrario di solo genere, è indubbio che il suo spirito da commedia prevale su una sequela di inutili scontri dove, purtroppo, nemmeno più Helen Mirren che si cimenta in mosse da wrestling col protagonista Levy riesce a stupire – rompendosi anche il dito durante le riprese, poverina.
Un desiderare di poter mantenere una saga come quella di Shazam escludendone il bisogno di veder lottare o svolazzare l’eroe, mantenendolo il più possibile fisso con i piedi per terra. Percepire la pesantezza dei superpoteri e quelle grandi responsabilità che si portano dietro. Capire che il problema di Furia degli dei è proprio il suo essere un cinecomics. Se fosse stata solamente una commedia sarebbe stato ben diverso e soprattutto molto, ma molto meglio.