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TAYLOR SWIFT: THE ERAS TOUR
Federica Marcucci

Taylor Swift: The Eras Tour, fa comprendere il fenomeno Taylor Swift anche a chi non aveva capito

Tags: taylor swift
TAYLOR SWIFT: THE ERAS TOUR
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Federica Marcucci

Taylor Swift: The Eras Tour, fa comprendere il fenomeno Taylor Swift anche a chi non aveva capito

Tags: taylor swift

Il film concerto della popstar più influente del pianeta ha debuttato in streaming il 15 marzo.

Ci sono fenomeni che, pur comprendendone il significato e la portata, non si riesce sempre a cogliere appieno; un po’ per gusto personale, un po’ perché il messaggio lanciato sembra non voler attecchire in noi o forse semplicemente perché non avevamo capito del tutto bene quello che stesse accadendo. Ecco, con Taylor Swift è la stessa cosa: in particolare negli ultimi anni è diventato complicato comprendere un fenomeno così unico nel suo genere, pur non essendo del tutto estranei alla produzione dell’artista.

Quando si parla di Taylor Swift è giusto infatti ricordarsi dell’accidentato percorso nell’industria discografica della cantante – che negli ultimi anni si sta riappropriando delle sue canzoni re-incidendo uno per uno tutti i suoi album, del rapporto con i fan che nasce dalla sua capacità di creare un’empatia profonda e di una capacità di comunicazione impressionante. Qualcosa che, nel corso del tempo, non l’ha resa soltanto un’icona in ambito musicale ma una delle personalità più influenti del pianeta. Il film concerto Taylor Swift: The Eras Tour fa toccare con mano tutto questo, facendo comprendere meglio (o del tutto) chi sia questa donna e in che modo sia riuscita a guadagnarsi tutto quello che, probabilmente, nessun’altra pop star al mondo aveva mai avuto.

Energia e intimità

Taylor Swift: The Eras Tour è un’esperienza. Il film – già uscito nei cinema dove aveva registrato un record di presenze, mostra l’ultima tappa statunitense del tour americano dell’artista che, tra l’altro, toccherà l’Italia tra pochi mesi ed è in grado di raccontare Taylor Swift con tutta la sua carica di energia e quell’intimità che contraddistingue il suo modo di relazionarsi con i fan.

Il The Eras Tour rappresenta un momento importante nella carriera di Taylor Swift in quanto nasce proprio per raccontare tutte le sue ere discografiche: dal disco di debutto che porta il suo nome, passando per Reputation e Folkore fino all’ultimo album Midnights. Un vero e proprio viaggio esperienziale in cui l’artista non ha paura di tornare a narrare la se stessa del passato con una consapevolezza rinnovata, sia come donna che come artista, che riesce ad amplificarsi proprio in virtù del tipo di connessione che lei, da sempre, è riuscita a creare con i suoi fan. Come a dire “queste non sono solo le mie esperienze, sono le nostre”. Con una scenografia pazzesca e cambi d’abito che avvengono in un battito di ciglia, Taylor Swift tiene il palco come una regina regalando una performance che è un concentrato di positività e girl power.

Empowerment femminile

Infatti uno degli aspetti più interessanti ed emozionati del film concerto, soprattutto per chi pur ascoltando Taylor Swift più o meno sporadicamente non si possa definire uno “swiftie”, è proprio quello dell’empowerment femminile. Qualcosa che Taylor Swift ha sempre rappresentato anche a costo di essere criticata e tradita, tanto dal pubblico che la considerava troppo naïf per la scelta di mettere nero su bianco tutte le sue esperienze personali, quanto dall’industria – in particolare l’ex manager Scooter Braun, che ha provato a raggirarla prendendo possesso di tutta la sua musica.

Vederla sul palco fiera e sempre pronta a ribadire quei valori di sorellanza in cui sembra credere davvero, ci fa riflettere sul fatto che The Eras Tour non sia soltanto un film per i fan ma anche per tutti coloro che conoscono un paio di canzoni e non sanno assolutamente nulla di tutti gli easter egg che colorano gli album della Swift oltre che per tutti quelli che continuavano a snobbarla ma non avevano capito niente. Del resto i gusti musicali sono una cosa, saper riconoscere il valore e la potenza di un’artista è tutto un altro discorso.

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