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Cristiana Puntoriero

White Men Can't Jump: il regista Calmatic e il resto del cast ci parlano del film su Disney+

Tags: disney, film
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Cristiana Puntoriero

White Men Can't Jump: il regista Calmatic e il resto del cast ci parlano del film su Disney+

Tags: disney, film

Il basket come terapia, i quartieri di Los Angeles e il ricordo del compianto Lance Reddick. Calmatic, Sinqua Walls, Jack Harlow e le due protagoniste femminili Teyana Taylor e Laura Harrier ci raccontano in una lunga intervista tante curiosità sulla realizzazione di White Men Can’t Jump, il remake del film cult del 1992 di Ron Shelton, ora su Disney+.

Disponibile su Disney+ dal 19 maggio, White Men Can’t Jump (qui la nostra recensione) è il remake, pardon…rivisitazione, del cult con Wesley Snipes, Woody Harrelson e Rosie Perez del 1992. Una comedy su due streetball hustlers, uno nero e l’altro bianco, che troveranno uno spazio d’intesa a dispetto dei pregiudizi e degli screzi inziali, attraverso la riscoperta di una passione in comune lasciata a lungo in un angolo: il basket.

A oltre trent’anni di distanza, è il regista di videoclip d’autore Calmatic a prendere le redini di Ron Shelton, in una versione celebrativa più contemporanea, ipercitazionista ma fedele, che scompone e ricompone in pezzi l’originale trovando alcune interessanti attinenze con i giorni nostri. Nell’incontro con la stampa mondiale, il cast del film ha raccontato che clima c’era sul set, perché Los Angeles è così speciale, e come scegliere i pezzi per una buona colonna sonora.

Los Angeles è una  parte  molto  importante  in  questo  film,  ma  è  una versione  più autentica  della città e di tutte quelle zone che spesso non  sono abbastanza  raccontate.  Calmatic, perché  era  così  importante  per  te  mostrare  il  distretto  di  Crenshaw  nel  sud  di  Los  Angeles?

“Sono  nato  e  cresciuto  a  Los  Angeles  e, specialmente  nei  film di  Hollywood, è presentata  in  tanti  modi  diversi.  Ma c’è  un’intera  LA  che  il  mondo  non  ha  ancora  visto.  È  la  LA  in  cui  sono  cresciuto.  Solo  il  modo  in  cui  camminiamo,  il  modo  in  cui  parliamo,  il  modo  in  cui  giochiamo  a  basket. Nel nostro film lo spettatore vede le  parti  di  LA  che  non  hanno  visto  nell’originale del 1992.  Vedi  le  persone,  la  cultura,  il  colore  e  la  vivacità: l’essenza.  Se sei  cresciuto  a  Los  Angeles,  conosci  qualcuno  di  Watts  e  capisci come  si  muovono  davvero; di  Compton; di  Gardena, di Crenshaw.”

Sinqua, tu hai  giocato a basket al college. Com’è  stato affrontare il ruolo di Jamal  usando quel po’  di conoscenza  che hai del  basket?

“Penso  che  quella  sia stata  la  parte  più  importante:  il volerci assicurare che  il basket risultasse  autentico, naturale.  Gran  parte  del  film  è stato girato con riprese  singole, e  quei  movimenti  non  funzionano  a  meno  che  qualcuno  non  riesca  a  giocare  veramente  a  un  livello  professionale. Gioco  a  pallone  da  quando  avevo  sei  anni, quindi era  qualcosa  che  poteva effettivamente  accadere in modo piuttosto spontaneo e divertente.

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Laura,  Rosie  Perez  ha precedentemente interpretato  il  tuo personaggio,  ma  tu  hai  fatto  il  tuo  personale viaggio interiore per interpretare Tatiana, la fidanzata di Jeremy.  Com’è  stato  ricreare il ruolo?

“Rosie  Perez  è  un’attrice  che  ho  sempre  ammirato,  penso  che  lei  nel  film  originale  sia un  personaggio davvero  iconico. Quindi, non avevo intenzione di ricopiare  quello  che  lei aveva già costruito.  Volevo  dare  a  Tatiana  il  suo  carattere  e  la  sua  personalità,  la  mia  interpretazione  su chi  fosse.  Quindi,  penso che, come l’intero  film,  abbiamo ridisegnato l’originale pezzo  per  pezzo.  Inoltre, devo dire che mi sono molto  divertita a girare il film.  Penso  che  tutti  andassero  molto  d’accordo,  c’era  un’energia  davvero  buona sul set”

Questo  film  parla  di  un  viaggio  individuale,  ma  anche  di  amicizia.  Ed  è  bellissimo  vedere  Jeremy  e  Kamal  crescere  insieme.  Sinqua, qual  è  stato  il  tuo  momento  preferito  nel  dare  vita  a  quest’amicizia?

“É  stato  il  nostro  primo  giorno  sul set.  Con Jack abbiamo  avuto  davvero  la  possibilità  di  conoscerci  e  ascoltarci  a vicenda, insieme siamo stati noi stessi. Penso che  il  motivo  per  cui  le  persone sentano la  chimica  che  abbiamo  o  l’amicizia  che  abbiamo  è  perché  siamo semplicemente stati Jack  e  Sinqua.  Non  abbiamo  cercato  di  forzare  o  di fingere troppo.  Ci  siamo  semplicemente  conosciuti l’un l’altro in  modo  naturale.  E lo vedi  lungo il corso del film. Alla  fine si capisce come  stavamo interagendo, scherzando.  Jack  nel finale dirà  qualcosa  e  io  lo  capisco  e  sto  già ridendo, ma provo comunque  a  rimanere  nel  personaggio.  Questo momento  e quando  eravamo  a  Leimert  Park,  sono due  dei  miei  momenti  preferiti  nel  film.”

Teyana,  hai  rivisto  qualcosa  di  te  stessa  nel  tuo  personaggio? Ti definiresti  una  persona amorevole  e  solidale  come è Imani, la compagna di Kamal?

Credo che nei momenti  di alti  e  bassi, tra una coppia ad esempio, è nostro compito  esserci e  sostenere  in  ogni  modo  possibile  l’altra  nostra metà. Quindi,  è  stato  facile  per  me  attingere  a  Imani  perché nelle mie relazioni ci  sono stata sia quando tutto andava bene che quando andava male. Bisogna esserci sempre, esserci in modo amorevole, essere  in  grado di rimettersi in discussione

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Calmatic, come hai selezionare  le  canzoni  che  sono  state  inserite nella colonna  sonora?

“Abbiamo cercato di essere  molto specifici  su  questi  luoghi  e  questi  personaggi  e  poi,  di conseguenza,  anche  sul  suono.  Lil  Russell  stava  era occupato in altri progetti,  ma  essendo lui un’artista  della  West  Coast  abbiamo  dovuto  inserirlo nella soundtrack.  Questa è la sua prima volta in un film, ma sento che sarà  un  grande  artista  in  futuro.  Anche rapper come Epic  Must  Die  e  Baby  Stone  Gorillas,  sono musicisti noti nella scena  di  Los  Angeles; vivono  nei  quartieri  che  abbiamo ripreso nel film.  Era giusto  avere  quella  musica  in  sottofondo.”

Sinqua, c’è  una  forte  enfasi  sulla  salute  mentale  all’interno  di  questo  film.  Perché  era  una  cosa  così  importante  da  includere  in  questa  storia,  specialmente  con  il  percorso  di  Kamal  rispetto a  quello  che  gli  è  successo al liceo?

Penso  che  sia  stato  davvero  importante  perché  è  un tema molto attuale. Molte persone  si sentono afflitte,  stanno  lottando  con diversi problemi che cercano  di  superare.  Ciò  che  ha  fatto  il  film  del  ’92 è stato anticipare quello  che  stava per accadere.  E  penso  che  ora  la  nostra  cultura  sia  progredita  in fatto salute  mentale: si parla di come  poter  ottenere  aiuto e di come  aiutare. Teyana ha  detto  qualcosa  di  eccezionale: l’amore  è essere  presente  ma  anche  ritenere  qualcuno  responsabile.  Abbiamo  questa  battuta  nel  film  “Il  basket  è la  tua  terapia”, perché può davvero essere  uno strumento  terapeutico, sia per  crescere che  per avere pace. Volevamo assicurarci  che  la  storia  avesse  quel tipo d’impatto.  Volevo mostrare il viaggio tra due persone  che iniziano insieme a sentirsi  più  a  loro  agio  con  il  proprio benessere mentale,  aprendosi agli altri. Ed  è  quello  che  devono  affrontare  Jeremy  e  Kamal.

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Laura, il  tema  del  sogno  contro  la  realtà  ha  un  ruolo  importante  in  questo  film.  Come  si  riflette  nella  tua  vita  e  carriera?

“A me sembra  sempre  di  vivere  in  un  sogno, anche fare questo  film è  stato surreale. Questo scontro realtà e illusione è  qualcosa che  ho subito amato del  mio  personaggio; adoro il  fatto  che  questo  film  si  concentri  anche  sulle  storie  femminili, di come le vite delle donne siano colme anche di speranze e obiettivi separati  dalla famiglia.”

Calmatic, è stato intenzionale  mantenere  alcuni  riferimenti  dal  film  originale  nel tuo remake?  E  come  hai  deciso cosa tenere  e cosa eliminare?

Non  mi  piace  dire di aver fatto  un  remake.  Abbiamo cambiato il  tono, inserito nuovi  personaggi,  una  nuova  trama.  Ma  dovevamo  mantenere  alcuni  elementi,  alcuni  di  quei  luoghi  familiari  a  tutti associati  al  film  originale.  Ad esempio Venice  Beach, il  ragazzo  che  pattina  sul  lungomare,  Il ponte di Watts  Towers.  E  poi,  ovviamente,  la  grande  scena  del  lanciafiamme.  È  stato divertente  rendere omaggio.

Chiudiamo nel ricordo di Lance Reddick, scomparso a marzo di quest’anno: White Men Can’t Jump è stata la sua ultima prova d’attore. Calmatic, come è stato lavorarci insieme?

Il suo nome è stato tra le prime opzioni  per il personaggio di  Benji, (il padre di Jamal affetto da sclerosi multipla, ndr), appena ha ricevuto la mia proposta ha accettato.  Ha  fatto  un  sacco  di  ricerche  sulla  malattia del personaggio, ha incontrato alcuni dottori  e  ha  effettivamente  intervistato  qualcuno  che  aveva  quella stessa condizione. Dopo  ogni  ripresa andavo da lui e gli dicevo  semplicemente  “È  stato  perfetto“.  So  che  gli  attori  odiano  sentirlo,  ma  gli chiedevo  “Facciamolo  di  nuovo  e  proviamo  qualcosa  di  diverso“. E  lui lo faceva,  ed  era  ugualmente  perfetto. Ho  capito  subito che  era  uno  dei  migliori  attori  con  cui  abbia  mai  lavorato.  E  sai,  è  un  vero  peccato  che  non  sia  qui  con  noi.”

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