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Martina Barone
And Just Like That...: recensione della seconda stagione della serie
Tags: and just like that, sarah jessica parker, sex and the city
Carrie sta continuando a processare il dolore per la morte di Big. Miranda sta proseguendo la sua relazione con Che. Charlotte deve affrontare la crescita dei figli.
Nel cast di And Just Like That…: Sarah Jessica Parker, Cynthia Nixon, Kristin Davis, Sara Ramírez
And Just Like That… stiamo alla seconda stagione. È passato solo un anno, eppure il sequel/spin-off di Sex and the City, è già di ritorno in televisione dalla precedente season finale – in Italia su Sky e NOW. Un ripresentarsi sorprendente, vista l’accoglienza iniziale che la serie aveva acceso. Una repulsione proclamata da parte del pubblico all’annuncio della produzione dello show legato al lavoro originario di Darren Star, qui di nuovo showrunner, mitigata dopo l’uscita delle iniziali puntate della prima stagione.
È pur vero che alcune polemiche And Just Like That… non ha mancato di suscitarle, dalla morte di Big all’orientamento sessuale e soprattutto emotivo di Miranda. Cambiamenti significativi che hanno però permesso alla serie di acquisire un’identità del tutto nuova e personale, che creasse un ponte con il passato 90s di Carrie Bradshaw & Friends, ma non ignorasse le trasformazioni sociali e culturali che hanno investito la modernità, influendo di conseguenza sull’industria audiovisiva.
È innegabile infatti che And Just Like That… si fosse conformato molto a quelle che vengono considerate le “mode” del momento, che in verità sono semplicemente l’osservazione del progresso e dell’evoluzione di un tessuto cittadino – in particolar modo metropolitano – che proprio Sex and the City aveva perseguito. E che ha mutato vita e mutato pelle, così come ha fatto questa nuova decade in cui siamo entrati.
Se da principio lo show aveva lo scopo di dare un contesto alle inedite avventure delle personagge, con la seconda stagione può azzardare di spingersi lì dove Carrie, Charlotte e Miranda (senza Samantha, mi raccomando, presente solo in un cameo) avevano già fatto.
Un porre la giusta attenzione sul non dare l’idea che le protagoniste guardino indietro, facendo della serie un punto di osservazione sul cosa vuol dire essere donne in carriera e con un forte appetito sessuale – diremmo anche con un sacco di soldi, ma questo non è proprio da tutte – dopo i cinquant’anni.
And Just Like That… 2, dunque, osa un pochino di più, avendo dato un’ambientazione ben chiara in cui muoversi ai personaggi e cercando di tirarne fuori ora i retroscena più piccanti. Anche sciocchi e frivoli. Partendo da un montaggio nel primo episodio in cui ogni protagonista si diletta con prodezze al letto (o fuori), e continuando nelle puntate successive con un frontale di Cynthia Nixon, nuda come mamma l’ha fatta.
Alle new entry ormai si vuole bene, sono anche loro parte di un gruppo che si è allargato in cui nessuna primeggia, per dare la possibilità a tutte di poter raccontare la propria storia. E anche Carrie, finalmente, si è liberata dal dolore. I presupposti sono adatti per ritrovare la spensieratezza che molti hanno detto mancare nella prima stagione, seguendo magari il consiglio degli appassionati, ritrovando un po’ di brio che i fan avevano suggerito e che la serie ha accolto come si fa dopo un confronto con i propri amici.
Così la prima puntata ci porta al Met Gala e ad attenderci è una fiamma del passato, aspettando le puntate dello show come il brunch settimanale delle protagoniste. Un momento di confort, di scambio, di serentià. Anche di stupidaggini e risate. È Sex and the City leggermente più maturo. È And Just Like That…2.