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Martina Barone
Call My Agent: Italia, i protagonisti ci raccontano cosa c'è da sapere sulla serie Sky
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Dal 20 gennaio su Sky arriva un attesissimo remake che prende da un originale francese – oltre alla già uscita The Last of Us. Si tratta di Call My Agent: Italia, serie a sei puntate che guarda al successo di partenza Chiami il mio agente! andato in onda dal 2015 al 2020 e da cui il nostro panorama ha ripreso a grandi linee l’idea di partenza per poi svilupparla attorno alla nostra realtà del mondo dello show business. Il tutto partendo dalla sceneggiatura di Lisa Nur Sultan, per la direzione del regista Luca Ribuoli. È già confermato inoltre che la serie avrà una seconda stagione.
Call My Agent: Italia guarda infatti ai dietro le quinte delle grandi produzioni del Bel paese e non solo, con interesse su un gruppo di agenti che cercano di portare avanti la carriera e l’immagine dei loro assistiti tra cui figurano grandissimi nomi. Se dalla parte dei protagonisti della serie abbiamo Maurizio Lastrico, Sara Drago, Marzia Ubaldi e Michele Di Mauro a vestire i panni di se stessi e essersi messi in gioco per raccontare le assurdità del mondo dello spettacolo ci sono: Paola Cortellesi, Paolo Sorrentino, Stefano Accorsi, Matilda De Angelis, Piefrancesco Favino e Corrado Guzzanti.
Lisa Nur Sultan: “Siamo partiti con una doppia incoscienza. La prima piena di divertimento vista l’idea di poter realizzare una serie simile, la seconda piena di ansie e paure perché ci veniva detto che eravamo folli a metterci a confronto con lo show francese. Le incertezze arrivavano dal fatto che qui non abbiamo un vero e proprio star system, che le due industrie funzionano in modo diverso e, ancor più, che Chiami il mio agente! è una serie intoccabile.
Ma non potevamo tirarci indietro dall’idea di poter realizzare un’opera citazionista e che potesse farsi satira di costume. Ci siamo perciò dati un obiettivo, ossia quello di mettere al centro di Call My Agent: Italia la possibilità che alcune persone hanno di cambiare la vita di altre”.
Sara Drago: “È la mia prima esperienza davvero importante davanti la macchina da presa. E come se niente fosse, al secondo giorno ero già accanto a Pierfrancesco Favino. Sono fan della serie originale e il mio corrispettivo Camille Cottin è un’attrice incredibile e si vede anche dal successo che sta avendo. L’importante per il mio ruolo di Lea è che non cadesse nella macchietta della tipica stronza ed è principalmente su questo che ho lavorato col regista Luca Ribuoli”.
Maurizio Lastrico: “La cosa che mi ha fatto da subito affezionare al mio Gabriele e che si riverbera in tutta Call My Agent: Italia è come un personaggio si riesce a raccontare davvero bene non ponendolo sotto la lente dell’esibizionismo, ma nel come viene messo in relazione con gli altri. È stato bello fermarsi in questo personaggio, visto che solitamente salto da un ruolo ad un altro. E sono felice perché potrò farlo per un altro po’”.
Michele Di Mauro: “Il mio personaggio di Antonio Baroncini ha in sé un mondo complesso poiché deve seguire due parallele ben precise: quella di marito e padre nel proprio ambito privato, e dall’altra quella di un professionista esperto e apprezzato nel circolo lavorativo. È un uomo abbastanza centrato, ma vedremo come si comporterà quando il suo equilibrio entrerà in crisi”.
Marzia Ubaldi: “Per partito preso dico sempre di no. È stata perciò la mia risposta quando mi hanno proposto per la prima volta Call My Agent: Italia. Non ho visto la serie francese, non ho nemmeno Sky. Ma quando ho saputo che il regista era Luca Ribuoli, che adoro, e che ci sarebbe stato un tale gruppo con cui lavorare, mi sono convinta ad accettare”.
Sara Lazzaro: “Al principio mi sono sentita intimorita perché pensavo al conforto con la serie francese. Dopo, però, l’ho presa come una sfida personale e ho deciso di rendere il ruolo completamente mio. In più il confronto con l’originale non servirebbe neanche, in quanto è solo un canovaccio da cui si è attinto, ma ognuno ha messo poi un proprio ingrediente, rendendo per questo unica la versione italiana. Ho imparato davvero tantissimo e questo grazie alla scrittura brillante di Call My Agent: Italia e alla direzione di Luca Ribuoli”.
Paola Buratto: “Essendo per me la prima grande esperienza della mia carriera ho portato nel ruolo proprio questa mia acerbità. Anche se rispetto al personaggio di Camilla non sono stata ignorata e buttata in mezzo alla baraonda, ma mi è stata data una mano per addentrarmi in un mondo che avevo sempre sognato, ma che comprendi davvero solo quando lo tocchi per mano”.
Emanuela Fanelli: “Luana Pericoli è un’attrice che sta avendo difficoltà nella propria carriera e dà la colpa alla sua agente Elvira, interpretata da Marzia Ubaldi. Non crede minimamente che sia per qualcosa che la riguarda, ha una considerazione troppo alta di quello che vale, così riversa le sue frustrazioni sull’agente.
La cosa divertente del poter interpretare questo personaggio è il poter prendere in giro alcune delle proprie paranoie da attori, anche se devo ammettere che mi fa paura l’idea di poter sembrare pazza come lei!”