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Roberta Panetta
Do Revenge, recensione del film Netflix con Maya Hawke e Camila Mendes
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I comportamenti rischiosi da sempre sembrano contraddistinguere l’adolescenza. In questa fase dello sviluppo, i ragazzi tendono a mettere in atto condotte che molti adulti non adotterebbero mai: vanno alla ricerca di sfide, del limite da superare, di sensazioni forti, non tenendo conto delle conseguenze. Pare che quindi l’adolescente sia l’animale più perfido di tutti.
A sfruttare questa sadica caratteristica del teenager è il nuovo film di Netflix Do Revenge, una dark comedy destinata principalmente a un pubblico giovane, con un cast di tutto rispetto messo insieme con saggezza per creare quello che potremmo definire degno successore di Mean Girls, Ragazze a Beverly Hills o Pretty Little Liars.
La trama è molto semplice: Drea (Camila Mendes) vuole vendicarsi del suo ragazzo per aver fatto trapelare un suo video erotico, mentre Eleanor (Maya Hawke) è perseguitata da un pettegolezzo. Dopo un incontro inaspettato, le due ragazze decidono di aiutarsi a vicenda per una vendetta che va servita su un piatto decisamente colorato.
Cruel Intentions (1999), vero e proprio cult per teenager all’alba del nuovo millennio, divertì e stuzzicò con furbizia il pubblico di riferimento, pur adagiandosi in una narrazione senza troppi guizzi, solcata però da scene di un certo impatto rimaste nella memoria degli adolescenti di allora. Do Revenge, che da Cruel Intentions prende in prestito (non casualmente) la sua protagonista Sarah Michelle Gellar – qui nel ruolo della preside -, vuole fare la stessa cosa, affidandosi all’influenza del maestro Hitchcock e prendendo ispirazione dal thriller del 1951 Strangers on a Train. Una regia fresca ed essenziale, priva di eccessivi virtuosismi ma ben adatta al giovanilistico contesto, accompagna la narrazione di Do Revenge ribaltando i più fedeli diktat del genere a cui fa riferimento, incentrando le azioni delle protagoniste su un complotto finalizzato a eliminare lo status sociale di due membri della scuola.
Do Revenge segue Drea (Camila Mendes), la ex ragazza più popolare della scuola, vittima di diffusione non consensuale di suo materiale intimo: il suo ex fidanzato Max ha rilasciato in rete il suo s3x tape, negando l’azione fino a guadagnarsi il favore di amici e compagni di Drea. La ragazza, ormai quasi caduta in disgrazia, vuole solo stringere i denti e finire l’ultimo anno, ma le cose cambiano quando incontra la nuova studentessa Eleanor (Maya Hawke).
Anni prima, Eleanor ha subito un affronto simile, quando la sua cotta dell’epoca Carissa (Ava Capri) ha diffuso una voce secondo cui Eleanor l’avrebbe tenuta ferma e baciata con la forza. Dopo essere atterrata nella stessa scuola di Carissa, Eleanor teme di rivederla e di riprovare le stesse sensazioni. Ferite e unite da un unico desiderio, le due protagoniste si incontrano per caso ed escogitano un piano di vendetta, ma con un avvertimento importante. Le due decidono di scambiarsi obiettivi: Drea sconfiggerà Carissa, mentre Eleanor si infiltrerà nel gruppo di amici di Max per la vendetta finale.
Come altri film nel sottogenere delle scuole superiori per ragazze cattive, Do Revenge si concentra su trame sociali contorte. Ma non è un derivato o un cliché: è invece un’evoluzione naturale di questo tipo di film adattato al 2022. Alcune caratteristiche del liceo sono costanti, ma la cultura giovanile si evolve rapidamente, quindi i film per adolescenti, specialmente quelli che si adattano o rendono omaggio ai più grandi materiale della storia del cinema e della tv — rischio di sentirsi obsoleti. La pellicola schiva quella maledizione grazie al modo in cui Robinson e la co-sceneggiatrice Celeste Ballard aggiornano in modo intelligente alcuni punti della trama.
Per prima cosa, Max (Austin Abrams) è un cattivo per il 2022: un ragazzo bianco ricco ed etero di bell’aspetto che usa il femminismo per nascondere le sue vere motivazioni. E da giovane privilegiato, Max è praticamente intoccabile. Ma questo significa solo che Drea ed Eleanor devono escogitare un piano ancora più divertente e complesso per abbatterlo – e inizialmente, rende più facile fare il tifo per loro.
Ma man mano che le loro azioni aumentano, le loro ossessioni crescono. Hawke e Mendes fanno un lavoro fantastico nel non dare mai al pubblico un personaggio per cui tifare. All’inizio, la loro amicizia sembra ispirata, poiché si uniscono contro coloro che hanno fatto loro del male. Ma poi diventa unilaterale e tossica, fino a trasformarsi in qualcosa di completamente diverso.
Quello di Do Revenge è un viaggio infernale, tutto fatto con colori pastello e degni di un influencer. Parte del motivo per cui film come Mean Girls sono diventati così iconici è stato grazie alle loro forti palette visive, che hanno giocato con le convenzioni dell’adolescenza idealizzata nelle rispettive epoche. Do Revenge continua la tendenza, aggiornando il look del film per coloro che conoscono intimamente un’estetica perfettamente calibrata e che si adatta agli hashtag patinati dei social media.
In alcuni punti, il film sembra trasformarsi in una dichiarazione moralizzante sui pericoli della vendetta, specialmente quando i piani del college di Drea vengono messi a repentaglio. Ma Robinson e Ballard evitano in modo intelligente queste insidie, dimostrando di capire cosa vuole veramente il pubblico di questo tipo di dark comedy: il brivido di guardare ragazze adolescenti malvagie fare di tutto per ottenere ciò che vogliono, mentre navigano nelle complicate relazioni che formano tra loro verso un finale più che soddisfacente.