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Alessio Zuccari
Gigolò per caso: recensione della serie su Prime Video
Tags: Christian De Sica, gigolò per caso, pietro sermonti
Prendete un perfetto esempio di maschile “risolto”, così come lo chiamano in Gigolò per caso, nuova serie comedy su Prime Video. Un uomo di mezza età con un lavoro abbastanza sicuro, una casa più che modesta, una moglie con la quale c’è qualche problemuccio coniugale ma che rispetta così come gli insegna a fare anche un podcast femminista che ascolta tutte le mattine. Insomma, un uomo come Alfonso (Pietro Sermonti), forse un po’ mesto e forse un po’ noioso.
Ora prendete anche il classico maschio novecentesco che di schiodare proprio non ne vuole sapere, borioso, impollinatore che fa ruotare tutto attorno allo charme anacronistico del conquistatore. Insomma, un maschio come Giacomo (Christian De Sica), che di Alfonso è padre e principale causa dei vari traumi che lo affliggono. Su questo improbabile duo la serie TV ideata e scritta da Daniela Delle Foglie e Tommaso Renzoni con la regia di Eros Puglielli fa capitombolare un rovescio delle parti giostrato tutto sul tramonto di una mascolinità che ha avvelenato a lungo i pozzi della società.
Di certo Alfonso non si aspetta di scoprire in questo momento della sua vita la vera professione del genitore, con il quale ha pochissimi rapporti e che ha sempre creduto essere un antiquario. Men che meno si aspetta di ritrovarsi a praticare da un momento all’altro quello stesso mestiere, obbligato da alcuni debiti improvvisi che gli fa calare sul collo l’ambiguo datore di lavoro (Greg). Così Gigolò per caso lavora sul riavvicinamento tra queste due figure in apparenza inconciliabili.
Da una parte la personificazione di tutto ciò da cui l’attuale società e periodo storico stanno cercando faticosamente di emanciparsi – e sotto questa lente il casting di De Sica è davvero azzeccato per un certo tipo di immaginario professionale a lui spesso associato. Dall’altra sta invece la risultante deboluccia di un mondo di mezzo teso tra un passato che rigetta e un presente ancora non del tutto messo a fuoco, che la serie punzecchia e sulla quale ironizza facendo tradire Alfonso dalla moglie Margherita (Ambra Angiolini) proprio con la loro estrosa terapeuta di coppia (Asia Argento).
Gigolò per caso lavora allora sulla decostruzione reciproca di queste due personalità, che sotto sotto forse cercano altro rispetto a quello che manifestano a parole e nell’aspetto, ragionato tutto su un’estetica retrò e anni Settanta. Magari Giacomo ha ancora in testa la madre di Alfonso (Stefania Sandrelli), che se n’è andata di casa tanto tempo fa spaventata dall’idea di una famiglia con un uomo che per lavoro andava a letto con altre donne. Mentre Alfonso si cimenta nei primi rocamboleschi incontri con le clienti del padre, indisposto da un malore, tra cui le guest star Gloria Guida, Isabella Ferrari e Virginia Raffaele.
A fare da traino alla serie è chiaramente il tira e molla di un padre e un figlio messi di fronte uno alle mancanze dell’altro, evidenziate dall’ironia di un linguaggio sempre colorato e dalla presenza di personaggi che cadono nel centro del vortice, come il prete di un insospettabile Frank Matano – che Prime Video sempre più si tiene stretto. Presa in leggerezza, Gigolò per caso sembra allora pizzicare le giuste corde ed estremizzare uno dei grandi confronti della nostra contemporaneità, mettendolo alla berlina come solo la commedia sa fare e nell’atto discuterne i grigi e le solitudini.
Gigolò per caso è su Prime Video dal 21 dicembre.