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La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra: la recensione
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La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra: la recensione

Tags: kristen bell, La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, netflix, Recensione, serie tv, thriller
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Sinossi de La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra:

Per Anna (Kristen Bell), ex artista dal cuore spezzato, ogni giorno ? lo stesso. Si siede con il suo vino, guardando fuori alla finestra, osservando la vita che trascorre senza di lei. Ma quando un bel vicino (Tom Riley) e la sua adorabile figlia (Samsara Yett) si trasferisce dall’altra parte della strada, Anna inizia a vedere una luce alla fine del tunnel. Questo fino a quando non assiste a un omicidio raccapricciante… Oppure sar? stata lei?

Recensione de La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra:

Nei bugiardini della stragrande maggioranza degli psicofarmaci ? espressamente controindicata l?assunzione con gli alcolici. Le conseguenze sarebbero dannose quanto agghiaccianti: allucinazioni visive, psicosi, derealizzazione e aumento delle fobie. Deleterio nella realt? concreta, e accattivante nell?astrattezza cinematografica se usato con una dose di intelligenza creativa, il mix di vino e medicinali nella nuova serie Netflix dal titolo che sembra uscito da un film di Lina Wertm?ller sfrutta questo come molti altri tropes del genere thriller/crime psicologico nel tentativo meta-sarcastico di dissacrarli.

Scorciatoie servite convenzionalmente a scopo di immediata riconoscibilit?, questi schermi di scrittura alle volte sono talmente reiterati da renderli logori e dunque prevedibili, tanto che in un?inedita prospettiva umorista portata avanti dai creatori Rachel Ramras, Hugh Davidson e Larry Dorf, il costrutto hitchcockiano del Window Watcher sotto effetto di alcol e medicinali assume qui il doppio ruolo di sostegno all?intrigo e di decostruzione parodica dei prototipi che sta mettendo in scena.

Riferimenti e prese in giro

A Kristen Bell, interprete talentuosa in grado di destreggiarsi nella comedy e nel drama con uguale disinvoltura, viene affidato un ruolo ordinario quanto bizzarro, a met? fra il James Stewart de La finestra sul cortile e l?omonima Anna di Amy Adams nel quasi disastroso La donna alla finestra di Joe Wright. Alcolista ad alto funzionamento ma mai veramente sbronza, la protagonista vive circondata da bicchieroni di rosso colmi fino all?orlo, blindata in una villetta blu e costantemente infagottata nella sua vestaglia di ciniglia. Nella casa difronte, quella del sexy neo vicino vedovo e padre premuroso, osserva (forse) un omicidio, ma data la sua reputazione da visionaria ubriacona e ombrofobica nessuno le crede.

Improvvisandosi detective e sempre in dubbio fra la propria verit? e le suggestioni dell?immaginazione, Anna estremizza la figura dell?eroina incompresa di una schiera infinita di thriller psicologici che sfruttano il mezzo cinema per emulare gli automatismi psichici dei ricordi, del trauma e delle associazioni mentali, in una chiave per? tutt?altro che seriosa e autorevole.

Le giuste intenzioni, l’ambiguo risultato:? La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra?ha una potenzialit? inespressa

Restituendocelo con un effetto enigmatico ma labilmente confusionario, e tendendo allo humor da dark comedy, La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra intende farsi beffa dello storytelling thrilleristico per estrapolare fuori le parti ridicole, per giocare con il mezzo pur sfruttandolo, assemblando i clich? pi? classici (la soffitta simbolo dell?inconscio, i serial killer da massacro, l?alienazione come rifugio al trauma) enfatizzandone, fino alla deriva dell’assurdit?, i toni pi? comuni, i repentini cambi di registro e gli scambi grotteschi di dialogo. Una scelta tuttavia che rimane quasi mormorata, incastrata e implicita nelle premesse del pitch ma quasi mai soddisfacenti dal punto di vista del risarcimento da sospensione d’incredulit?.

Svelando l?improbabilit? di alcune derive estreme del genere crime-thriller-noir, l?opera diretta da Michael Lehmann restituisce il suo proposito arguto e canzonatorio solo negli episodi finali, quando proseguendo con le continue svolte e gli assidui cliffhangers emerge finalmente l?anima della serie, per il resto del tempo scricchiolante e titubante se essere dark, meta, drammatica, psicologica o romanzata. Timorosa sin dal suo incipit nel premere davvero l?acceleratore sulla consapevole presa in giro, La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, prodotta fra gli altri dalla stessa Bell e dal collega Will Ferrell, si rivela essere potenzialmente originale senza mai provarci fino in fondo, lasciando lo spettatore in un?ambiguit? di giudizio che tende al dilemma: certamente incuriosito, ma mai veramente appagato.

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