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The Holdovers - Lezioni di vita: la recensione del nuovo film di Alexander Payne
Alessio Zuccari

The Holdovers - Lezioni di vita: la recensione del nuovo film di Alexander Payne

Tags: Alexander Payne, paul giamatti, the holdovers
The Holdovers - Lezioni di vita: la recensione del nuovo film di Alexander Payne
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Alessio Zuccari

The Holdovers - Lezioni di vita: la recensione del nuovo film di Alexander Payne

Tags: Alexander Payne, paul giamatti, the holdovers

Il regista torna al cinema con un film di Natale ironico e venato da una profonda malinconia. Le performance degli interpreti sono da Oscar.

Destino curioso, se non beffardo, quello toccato in Italia a The Holdovers. Perché il ritorno sulle scene di Alexander Payne è sì il miglior film di Natale del 2023, però che non abbiamo avuto modo di vedere nel 2023. Sorte calata dall’alto delle talvolta paradossali leggi del mercato e della distribuzione di Universal Pictures, che visto l’accalcarsi in prossimità del 25 di dicembre ha preferito ripiegare nella seconda metà di gennaio. Quando tutto è finito, l’albero smontato, le luci spente e i ritmi del lavoro di nuovo a pieno regime. Come andrà, si vedrà.

Ma si diceva: The Holdovers è il miglior film di Natale del 2023. Non che la competizione sia stata irresistibile, con le sorti del periodo cinematografico affidate per lo più ai cestoni ricolmi delle piattaforme streaming. Eppure The Holdovers è di un’altra categoria. È un film balsamo, una cura dai vapori agrodolci e dagli umori sbilenchi, inclinati, al rovescio.

La trama e i personaggi di The Holdovers

The Holdovers - Lezioni di vita: la recensione del nuovo film di Alexander Payne
Photo Credits: Universal Pictures

The Holdovers è un film che parte tutto storto. Storto è il Natale che si prospetta ad Angus (Dominic Sessa), studente costretto a rimanere nel prestigioso campus maschile di Barton perché madre e compagno sono in luna di miele. Storta è la vita di Mary (Da’Vine Joy Randolph), cuoca dell’accademia in lutto per la recente scomparsa del figlio sotto i fuochi della guerra del Vietnam – siamo nel 1970. Storti sono gli occhi di Paul (Paul Giamatti), burbero e integerrimo professore di studi classici sulle cui spalle è capitombolato il compito di fare da tutore al manipolo di ragazzi rimasti nella scuola per le festività.

I compagni di Angus presto trovano una via di fuga, mentre lui resta inchiodato nelle vuote stanze della scuola assieme ai due adulti. Da qui la sceneggiatura di David Hemingson, al primo appuntamento sul grande schermo dopo una carriera nella televisione, lavora sulle traiettorie di un triangolo nervoso e talvolta nevrotico. Angus odia Paul, Paul odia Angus, e Mary – la cui profonda fragilità nello sguardo potrebbe portarla in quota Oscar – fa poi da non così volontario cuscinetto tra i due.

Il cuore pulsante di The Holdovers, che segna la terza regia di Payne negli ultimi dieci anni e la prima dal fiacco Downsizing (2017), sta tutta nella capacità di confezionare nella malinconica grana a pellicola del film il progressivo calore di un rapporto tra mentore e studente. Sono toccanti i personaggi di Angus e Paul, che a un certo punto si prendono la scena in una sorta di mini road trip sotto la neve. È toccante il modo in cui lo script sfuma e straborda i contorni delle loro figure, crepate da una fragilità di cui una è corrispettivo dell’altra.

Un film di lutti e seconde occasioni

The Holdovers - Lezioni di vita: la recensione del nuovo film di Alexander Payne
Photo Credits: Universal Pictures

Angus ha quasi esaurito le sue seconde possibilità e rischia di essere cacciato dalla scuola, il che significherebbe finire in accademia militare. Paul invece una seconda possibilità non se l’è mai presa, ancorato a una radice, quella di Barton, nel tentativo di mantenere un precario status quo. Ma il Natale, si sa, è la terra delle seconde occasioni. Lo insegna ora e per sempre La vita è meravigliosa. E allora nel fare tesoro di questa inviolabile legge cinematografica, The Holdovers compie il perfetto arco della parabola natalizia, passando ed incespicando per i dolori della vita dove anche Angus e Paul, a loro modo, devono affrontare ed elaborare un lutto.

C’è grande intesa tra Sessa, al primo importante ruolo, e Giamatti, interprete che offre forse la miglior performance della propria carriera e si proietta in orbita premi in quella che si preannuncia un’agguerrita categoria al miglior attore. Un’intesa che tra i loro due personaggi si fa largo tra gli spigoli di una commedia dove il sorriso è sempre venato di tristezza. Che sgomita e si trova in un’ironia acre eppure irresistibile, che salva il Natale spogliato dei suoi addobbi – com’è spoglio l’alberello rimediato da Paul – e si riconnette all’essenziale dello stare assieme tra disperati. Irrimediabilmente storti, ma un po’ meno soli.

Guarda il trailer italiano di The Holdovers – Lezioni di vita:

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