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Federica Marcucci

Unica Netflix: perché quella di Ilary Blasi è una comunicazione che fa centro

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Unica Netflix: perché quella di Ilary Blasi è una comunicazione che fa centro

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Dopo un anno dalla fine del suo matrimonio con Francesco Totti, Ilary Blasi prende la parola per ricostruire la sua versione della storia. Risultato? Un docufilm, il cui titolo strizza l’occhio a quella dichiarazione all’Olimpico “6 Unica”, che fila liscio come l’olio e mette al centro una donna che sceglie una strategia di comunicazione capace di far presa sul pubblico, senza additare nessuno o sminuire il passato.

Strutturato come un racconto crime, Unica dà voce a Ilary Blasi la quale racconta la sua verità in merito alla separazione da Totti e alla fine di quella sorta di favola tutta italiana che aveva conquistato un po’ chiunque. Perché, come hanno detto in molti, Totti e Ilary erano i nostri Beckham, la nostra Royal Family; erano quel che restava degli anni 2000, con i suoi picchi di trash e la sua spensieratezza. Un’immagine a metà tra il popolare e il patinato emblema di Roma, ma chiaramente dell’Italia stessa.

Non stupisce quindi che Unica tenti di replicare questo mood, scegliendo un tono informale; lo stesso con cui Ilary racconta la sua soap opera e mette in atto una narrazione il cui obiettivo è quello di promuovere la sua persona puntando sul gancio emotivo dell’empowerment femminile, scindendosi finalmente da quel marito che, almeno in parte, l’ha anche resa quella che è oggi. Inoltre, a primo impatto, il docufilm parrebbe anche rientrare nel filone di quella cronaca revenge a cui abbiamo assistito spesso negli ultimi anni (vi diciamo solo Beyoncé e Shakira) pure se leggere l’operazione sotto questa lente non ci sembra corretto. E vi spieghiamo perché.

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Nell’esposizione della sua verità Ilary appare sempre simpatica e verace, attributi che, uniti a uno stile di scrittura dai toni confidenziali, creano l’illusione che la conduttrice stia facendo una sorta di confidenza privata al pubblico. Non importa neanche dove sia la verità, quello è un fatto privato, ma il modo in cui Ilary racconta la sua la fa sembrare davvero una di noi. Compresi momenti pseudo comici come gli appostamenti con l’amica sotto casa dell’amante di lui o l’ingaggiare un investigatore privato che tuttavia viene scoperto.

Nel fare questo la conduttrice è però molto attenta a non denigrare quei vent’anni della sua vita e, soprattutto, l’uomo con cui li ha trascorsi. Una scelta diametralmente opposta rispetto a quella di quest’ultimo e che fa centro proprio per il suo potere di fare leva sull’opinione del pubblico che, dal quel matrimonio in diretta all’Ara Coeli in Campidoglio, ha sempre seguito la coppia Blasi-Totti per dire la propria. Perciò è inevitabile che, come dicevamo, per Ilary Blasi l’obiettivo di Unica sia legato soprattutto alla necessità di promuovere una nuova immagine di se stessa che parte proprio dalla scelta di parlare pubblicamente con toni ponderati e dopo essersi presa del tempo senza rilasciare alcun tipo di dichiarazione.

L’immagine di una donna ormai adulta e lontana dal cliché della letterina moglie del calciatore che, tra caffè al bar e ovviamente l’immancabile saga dei Rolex e delle borse, gioca con se stessa senza prendersi troppo sul serio e senza essere volgare la quale ci dice che sì, l’amore può anche finire ma il modo in cui lo racconti fa la differenza.

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