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Vicini di casa
Martina Barone

Vicini di casa: recensione del film con Claudio Bisio e Vittoria Puccini

Tags: claudio bisio, Vicini di casa, vittoria puccini
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Vicini di casa: recensione del film con Claudio Bisio e Vittoria Puccini

Tags: claudio bisio, Vicini di casa, vittoria puccini

Dal 1 dicembre arriva in sala Vicini di casa con un quartetto di volti familiari: Claudio Bisio, Vittoria Puccini, Valentina Lodovini e Vinicio Marchioni

La trama ufficiale di Vicini di casa

Giulio e Federica (Claudio Bisio e Vittoria Puccini) stanno insieme da molti anni ma il loro matrimonio non funziona più come una volta. A malapena si parlano e solo per punzecchiarsi, i conflitti quotidiani sono diventati la norma. Una sera Federica decide di invitare i nuovi vicini del piano di sopra, Laura e Salvatore (Valentina Lodovini e Vinicio Marchioni), una coppia affiatata, vitale, vivace e spesso “rumorosa”. I due faranno loro una proposta provocatoria che cambierà la sorte della serata con conseguenze sorprendenti…

Nel cast: Claudio Bisio, Vittoria Puccini, Valentina Lodovini, Vinicio Marchioni

Recensione di Vicini di casa

Avevamo incontrato Paolo Costella in sala solamente un anno fa con il suo Per tutta la vita. Lo sceneggiatore (tra i vari) di Perfetti Sconosciuti ha continuato anche nella sua carriera in solitaria a indagare in profondità nell’esistenza di coppia e come questa possa essere spesso campana di vetro in cui costruirsi le proprie bugie e fantasie, pronte a infrangersi in qualsiasi momento. Stavolta torna all’attacco ed è nuovamente nelle dinamiche del matrimonio che va immettendosi, entrando nella quotidianità stanca e distante di Federica e Giulio, una Vittoria Puccini e un Claudio Bisio che non sanno più essere curiosi l’uno dell’altro.

Un’apatia, emotiva e sensuale, che viene riaccesa dalle urla di piacere dei loro Vicini di casa, coloro che danno titolo all’opera e che Federica invita a cena contro il volere del marito, per una serata di rivelazioni che ondeggiano tra il malinconico e il piccante. Costretti a tirare fuori segreti e rancori che non riescono più mutamente a covare, i protagonisti con gli ospiti interpretati da Valentina Lodovini e Vinicio Marchioni scopriranno di essere prigionieri di quelle quattro mura che abitano, quanto di una relazione priva di pathos. Quello che l’attrazione per e verso i loro commensali potrebbe riaccendere, se solo si decidesse di fare il primo passo.

La proposta “indecente”

Vicini di casa
Credits: Medusa Film

Tratta da una pièce spagnola che dal teatro viene presa per essere trasposta sul grande schermo, la scatola chiusa di Vicini di casa pone i personaggi alle strette quando si tratta di confrontarsi con i loro sentimenti, interiori e carnali. Quanto il desiderio, che i protagonisti Giulio e Federica sentono riverberato attraverso le pareti del loro palazzo, possa forse riaccendersi se ci si concede di lasciare entrare il languore e la scioltezza nella propria vita. Quelli che potrebbe portare alla sperimentazione di una cosa a quattro con quei nuovi conoscenti, ma che non si è sicuri possa realmente concretizzarsi.

Una proposta “indecente” nel pieno rispetto del piacere e della dignità dell’altro che potrebbe spalancare a inedite strade un matrimonio che sembra invece giunto ad un capolinea: quello inevitabile di chi non ha più voglia di passare il tempo insieme, figurarsi di trascorrerlo in mezzo alle coperte. Nella scossa sopraggiunta con l’invito di Laura e Salvatore, in Vicini di casa l’ingresso dalla porta dei personaggi è una miccia che accende sguardi e cupidigie tra i protagonisti, osservati a loro volta da un pubblico che giunge a far parte di quel gioco di occhiate in cui si va a scrutarsi. 

Tra desiderio e fantasie peccaminose, dal teatro al cinema

Vicini di casa
Credits: Medusa Film

Un’impostazione che percepisce la sua derivazione teatrale e che utilizza anche gli spazi della casa come sipari, prosceni e quinte in cui mettere in atto quella danza tra la spinta e la repulsione tra i personaggi. In cui ogni gesto viene amplificato dall’atmosfera stessa di quella dimora che potrebbe infuocarsi anch’essa di passione, ma da cui se ne sente assieme estremamente attratta e incredibilmente spaventata. Un senso di spaesamento che Federica e Salvatore provano mentre i loro vicini continuano ad avanzare esplicite e lusinghiere avance, ma che al contempo devono affrontare le crepe che pian piano vanno sempre più allargandosi e allontanandoli tra di loro. 

In questo clima di sfrontatezza, dunque, la pellicola riserva anche una vena di tristezza che è quella che caratterizza il rapporto tra i due padroni di casa, mentre la scrittura verte attorno a quel tema fondamentale del sesso che, però, viene continuamente interrotto proprio quando potrebbe arrivare al culmine del piacere. Vorticando attorno a un’unica questione, quel dire o non dire ai propri vicini dell’eccessivo rumore fatto durante le loro peripezie private, il film sembra andare a implodere invece che esplodere non potendo travolgere sul serio i quattro protagonisti e, di conseguenza, gli spettatori.

Vicini di casa: un apice non pienamente raggiunto

Vicini di casa
Credits: Medusa Film

La sceneggiatura è bene impostata, gli interpreti sono in parte e il quartetto riesce a funzionare grazie alle trovate registiche di Paolo Costella e per la direzione dei propri attori. Ma il freno che la narrazione fa sentire è il medesimo di quando si comprende il potenziale che avrebbe potuto riversare in un apice il quale, però, non viene mai raggiunto, lasciando soddisfatti solamente a metà. 

Una pellicola che, comunque, è in grado di impegnare i propri attori in uno spazio fisico (la casa) e emotivo (i silenzi e l’eccitazione). Un’opera che ci accoglie nell’intimità delle proprie camere, facendoci uscire meno appagati di quanto si sarebbe potuto fare. 

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