Recensioni
0
Cristiana Puntoriero
Improvvisamente Natale: recensione del film su Prime Video con Diego Abatantuono
Tags: prime video, prime video film natale
Per Chiara (Sara Ciocca) il Natale è un momento speciale, ancor più di quanto lo sia per ogni bambino. Ogni anno, infatti, il Natale è anche l’occasione per rivedere l’adorato nonno Lorenzo (Diego Abatantuono), proprietario del delizioso alberghetto d’alta montagna che ospita i festeggiamenti della famiglia. Quest’anno, però, i genitori di Chiara, Alberta (Violante Placido) e Giacomo (Lodo Guenzi), hanno deciso di mettersi in macchina sotto il sole bollente d’agosto, per una visita fuori stagione a Lorenzo, perché hanno bisogno di lui per dare a Chiara l’amara notizia: si stanno separando. Forse, se glielo dicesse lui, la piccola soffrirebbe meno… Il nonno, già in crisi perché rischia di dover vendere il suo amato hotel, accetta l’ingrato incarico di dare la notizia alla nipotina, ma prima vuole regalarle l’ultimo Natale felice… a Ferragosto!
Se stavolta Netflix ha giocato in largo anticipo con il lancio del primo film di Natale Falling For Christmas, rendendolo disponibile già da metà novembre e di cui abbiamo abbondantemente e schiettamente parlato, sulla concorrente Prime Video, il primo film a tema è tutto italiano ed esce oggi 1° dicembre. Ma il primato del titolo natalizio in streaming meno riuscito del 2022 potrebbe rivelarsi un’ardua lotta, vista la scarsa magia e le altrettante risate che ci riserva Improvvisamente Natale rispetto al suo concorrente americano.
Il film diretto da Francesco Patierno, di recente anche con La cura tratto dal romanzo di Camus, su sceneggiatura di Neri Parenti, Federico Sperindei e lo stesso regista, ricrea l’artifizio della festa più attesa d’inverno all’interno dei giorni centrali d’agosto, trovando nel desiderio d’infanzia di una nipote e figlia a cui manca l’atmosfera calorosa e familiare che viveva ogni anno in inverno nello chalet del nonno, il pretesto per mettere in piedi un Natale fittizio e distribuire così ai tanti personaggi messi in campo tutte quelle dinamiche di rapporti riscoperti e indulgenza sentimentale che, come di consueto, vediamo prendere spazio in narrazioni del medesimo filone.
Poco importa dunque se è Ferragosto o dicembre, perché può accadere che il Natale venga fuori da un giorno all’altro allestendo qua e là alberi e luminarie, babbi natele giganti col sottofondo swing dei grandi classici, i tortellini in brodo su tavole vestite di rosso e regali da scartare. Meno forse, può capitare che l’esito di una commedia corale senza spina dorsale possa dirsi godibile reggendosi solamente sul peso piuma di un cast di volti noti del cinema cult agée (Gloria Guida, Anna Galiena, Paolo Hendel) della musica e della rete (Lodo Guenzi e Luca Vecchi) della tv formato seriale e fiction (Antonio Catania, Michele Foresta, Nino Frassica), riuniti in ensemble sulle ceneri dei cinepanettoni, sepolti ormai dal politically correct, e su richiami cinefili a horror d’autore come quelli di Shining, spruzzati qua e là dalla musica all’infestazione fantasmatica dell’hotel nel bel mezzo del nulla.
Scarsamente si sorride e ancor meno ci si sente coinvolti agli intrecci da camera di questo arrangiamento estremamente fiacco del christmas comedy d’oltreoceano, che fa dei bambini lo spirito migliore ed ecologista rispetto ai boomer (genitori, nonni, imprenditori, preti) perennemente sconfitti e sempre presi da loro stessi, e che guarda all’infanzia con un occhio di riguardo e di rigenerazione necessaria ai miseri tempi che corrono, d’altronde, vista la bravura della giovanissima e promettente Sara Ciocca, i minori meritano lo stesso spazio in scena degli adulti.
Come sempre dunque sono i bambini a vivere e a farci vivere il magico spirito del Natale, a vedere la meraviglia oltre e attraverso la materialità degli oggetti di arredo che danno vita, seppur brevemente, alle nostre case. E in questo, Improvvisamente Natale azzecca quella che forse rimane l’unica nota positiva di un film dimenticabile: cerchiamo di mantenere un po’ di quello sguardo, altrimenti siamo destinati a finire.