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loki 2 recensione seconda stagione serie marvel
Alessio Zuccari

Loki 2: la recensione della seconda stagione della serie Marvel

Tags: loki 2, marvel studios, tom hiddleston
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Alessio Zuccari

Loki 2: la recensione della seconda stagione della serie Marvel

Tags: loki 2, marvel studios, tom hiddleston

Arrivati al termine dei sei episodi che compongono questo nuovo appuntamento con il Dio dell’Inganno, si conferma la bontà dello show in streaming su Disney+.

Quando abbiamo stilato le nostre prime impressioni sulla seconda stagione di Loki, la sensazione era molto positiva. Ma si sa, gli episodi che aprono il pacchetto sanno rivelarsi dei veri e propri specchi per le allodole. Si legga: Secret Invasion, la serie Marvel approdata in streaming prima di questo appuntamento con il Dio dell’Inganno e rivelatasi presto polvere negli occhi. Ecco, arrivati alla fine delle sei puntate – lunghezza ormai da consuetudine – l’impatto positivo resta saldo.

I pregi di una serie quasi contemplativa

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Loki 2 ha diversi pregi, di cui alcuni che latitano da tempo nelle controparti cinematografiche – nella nostra recensione di The Marvels commentavamo scettici il risultato finale. La serie ideata da Michael Waldron mantiene un carattere riconoscibile nell’estetica e nel tono. La regia (Justin Benson & Aaron Moorhead, Dan DeLeeuw, Kasra Farahani) lavora moltissimo sui primi piani, scansa di lato la frenesia prediligendo in alcuni momenti quasi la contemplazione, sfrutta gli zoom a entrare e uscire come azione per disvelare le scene e gli spazi di questo luogo fuori dal tempo, il quartier generale della TVA.

E lo fa mettendosi al fianco di una sceneggiatura (Eric Martin) che si destreggia con sapienza in quel groviglio indistricabile che è proprio di una storia dove le linee temporali collassano su se stesse. Ciò che invece sta accadendo al Telaio Temporale, incapace di gestire le moltiplicazioni delle varie realtà del cosmo. Pestarsi i piedi da soli è insomma davvero facile. E lo è ancor di più quando Loki 2 si ritrova in sostanza a invertire la marcia rispetto alla prima stagione. Se in precedenza Loki (il carisma da vendere di Tom Hiddlestone) voleva annientare  la TVA, adesso ne diventa il più ostinato difensore, fino ad arrivare ad un finale che torna a elevarne con grande pathos la statura divina.

Il ritorno di un’incertezza a tratti nichilista

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Photo Credits: Marvel Studios

Questo perché – parafrasando una delle frasi più iconiche dell’ultimo corso Marvel Cinematic Universe – il Multiverso è qualcosa di cui questi eroi sanno ancora molto poco. E allora imparano, o provano a farlo, tentando e fallendo ancora e ancora con l’ultimo fiato di una speranza sempre più sottile. La carta vincente di questa seconda stagione sta nel restituire, cosa che mancava da tempo, la sensazione di un’incertezza. Un’incertezza che in realtà fa rima con la rassegnazione e la disperazione. A ben guardare, quasi con il nichilismo.

Ed è un merito da riconoscere anche alle performance degli interpreti, stavolta leggermente più di contorno rispetto alla centralità indiscussa di Loki. Su tutti la bilancia emotiva di Mobius (Owen Wilson), per la prima volta insicuro su quale sia realmente suo ruolo all’interno dell’ordine degli eventi, e il contrappunto di Sylvie (Sophia Di Martino), che assolto il compito di vendicarsi di Colui Che Rimane (Jonathan Majors, anche nel ruolo di Victor Timely) abbraccia la placidezza di una vita comune.

Un trionfo emotivo su scala ridotta

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Photo Credits: Marvel Studios

L’ultimo episodio di Loki 2 è un trionfo emotivo in piccola scala: si teme per le sorti, si è sollevati dagli esiti, si è commossi dall’inevitabilità. Cosa che purtroppo accade sempre più di rado. Ci si spinge anche nettamente in avanti su quello che il macro-tessuto dell’universo espanso del MCU, con il mantenimento di una non facile coerenza in una serie che a livello logico è, ricordiamo, collocata un gradino al di sopra di tutto il resto.

Può essere forse imputato che al capitolo finale la stagione arrivi con un passo di ritardo. Dopotutto pare essere un tratto oramai consolidato della serialità Marvel Studios, che riserva lo sprint per l’ultimo miglio girando un po’ a zonzo nei momenti precedenti. Ma anche alla luce di questo, Loki 2 è comunque uno dei prodotti seriali più organici tra quelli visti di recente in questo flusso narrativo. La schiena dritta e l’atteggiamento maturo la rendono uno show convincente che ci fa domandare quando e come torneremo a incrociare le strade di questi personaggi.

Guarda il trailer italiano di Loki 2:

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