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The Batman: come Reeves ha superato Nolan
Tags: christopher nolan, matt reeves, paul dano, robert pattinson, the batman, the batman spoiler, zoe kravitz
? indubbio che Batman, in termini di personaggio cinematografico, debba parte della sua esistenza a Nolan, che ha rinnovato l’immaginario del Crociato Incappucciato dopo il bistrattato Batman & Robin. La trilogia del regista, in particolare il film Il Cavaliere Oscuro ? andata anche oltre, sfidando e rivoluzionando la nozione di film di supereroi. ? stata proprio questa pellicola a definire una generazione di film, adattamenti di fumetti e non, con un notevole impatto anche sull’industria cinematografica in senso lato: basta pensare al fatto che, post-Il Cavaliere Oscuro, l’Academy ha deciso di estendere a ben 10 pellicole la possibilit? di concorrere al premio per il Miglior Film, proprio per favorire l’eterogeneit? tra i generi cinematografici in concorso!
La versione di Matt Reeves del Crociato Incappucciato si trova quindi a fare i conti con l’eredit? di un film che ha fatto la storia del cinema; i dibattiti e confronti tra The Batman e la trilogia di Nolan non si sono fatti attendere, alla luce delle recensioni estremamente positive della critica. La performance di Robert Pattinson, che va ad indagare la profondit? di Bruce Wayne come mai prima d’ora, ? stata lodata all’unisono, sancendo l’unicit? e la contemporaneit? del Batman di Reeves. Il fermento che circonda possibili progetti futuri in questo nuovo Bat-Verso ? alle stelle, dunque ? tempo di analizzare a fondo The Batman, per cercare di capire come Reeves ha battuto la trilogia di Nolan.
Pi? volte al pubblico ? stata introdotta l’origin story di Batman, ma mai ci saremmo aspettati che il background del Crociato Incappucciato fornitoci da Reeves fosse il migliore. Sono le imperfezioni, i dubbi e le avversit? a cui Batman va incontro in questo suo secondo anno come vigilante a Gotham, che lo forgeranno come eroe e, prima di tutto, come Bruce Wayne. Il primo capitolo della trilogia di Nolan, Batman Begins, era interamente dedicato all’addestramento dell’eroe Batman, mentre la versione di Reeves decide di mettere in risalto la formazione personale di Bruce Wayne, regalandoci il ritratto pi? umano e veritiero dell’uomo oltre la maschera.
Il cammino di Bruce/Batman nella versione di Reeves non ? ancora perfettamente lucidato e rifinito: Bruce deve prima conoscere s? stesso, per poter agire nel bene, verso un nuovo senso di speranza, capire che non si pu? essere vendetta senza sconfinare dalla parte del torto e sprofondare nel marciume e corruzione dilaganti a Gotham. E’ la complessit? caratteriale di Bruce ad essere scandagliata da Reeves, senza paura alcuna di mettere in evidenza agli occhi dello spettatore le angherie di questo percorso di formazione. Al contrario, il Batman di Christian Bale ha sempre operato dentro i confini di veduta dell’eroe, con un trauma da superare e nemici/nemesi del Crociato Incappucciato da sconfiggere: l’arco di Batman si sviluppava prima di quello di Bruce, dunque a Bale non era concessa la possibilit? di delineare i contorni del vero ritratto dell’uomo Bruce.
Batman ha sempre detenuto il primato di “pi? grande detective del mondo” e sia Christopher Nolan che Matt Reeves hanno incorportato questa caratteristica nelle loro versioni del personaggio. Tuttavia, la trilogia del Cavaliere Oscuro di Nolan ha conferito uno slancio pi? alla James Bond al vigilante di Gotham, sottolineandone le capacit? d’azione attraverso una regia vorticosa.
The Batman lascia invece lavorare le abilit? da detective di Bruce Wayne, in alcuni casi sorretto perfino dall’aiuto di Alfred. Il focus ? sul processo deduttivo di Batman, su come il suo ingegno si riveli in definitiva risolutivo, contrapponendosi alle malefatte e alle ben poco reattive forze dell’ordine di Gotham.
La rogues gallery di Batman ? sempre stata popolata da villain stravaganti, ben noti ai fan dei fumetti, piuttosto esigenti in termini di adattamento su schermo dei personaggi. Dopo l’iconica interpretazione di Heath Ledger del Joker, che ha rivoluzionato il Metodo attoriale, e la riproposizione dell’origin story del villain che ha fruttato un Oscar a Joaquin Phoenix, era tempo per Matt Reeves di concentrarsi su altri temibili antagonisti di Batman, rielaborandone la caratterizzazione e il character design. L’Enigmista di Paul Dano ? semplicemente agghiacciante nel suo riuscire a catalizzare la rabbia giovanile e rigettarla in chiave oscura, per non parlare del Pinguino di Colin Farrell, che riunisce l’esuberanza tragicomica del personaggio, in un ritratto quanto mai verosimile.
Catwoman ha sempre avuto una relazione complicata con Batman, che ha conosciuto nella maggior parte degli adattamenti una deriva romantica, secondo una formula ben conosciuta al pubblico che la vede approcciarsi all’eroe, flirtare e poi sgattaiolare via o restare per combattere. La Selena Kyle di Anne Hathaway in Il Cavaliere Oscuro-Il Ritorno si adatta perfettamente a questa descrizione, mentre la versione di Kravitz va ben oltre. La chimica tra Selina e Batman ? solida come una roccia nella versione di Reeves, soprattutto perch? guidata dalla stessa motivazione che sollecita le azioni dei personaggi: la sete di vendetta. Catwoman ? qui la controparte femminile del vigilante, partner preziosa e, all’occorrenza, degna avversaria. Siamo certi che questo ? solo l’inizio della Selina Kyle di Matt Reeves.
Thomas e Martha Wayne sono sempre stati i Kennedy di Gotham City, finch? la loro influenza benefica sulla citt? non ? stata interrotta da un omicidio insensato. Batman Begins si attiene a questo schema, e Christopher Nolan si concentra particolarmente sull’elaborazione del lutto da parte del piccolo Bruce, che deve portare alta la bandiera di benefattore. Al contrario, la versione di Matt Reeves, sorvola questi dettagli e dipinge l’eredit? della famiglia Wayne da un punto di vista piuttosto intrigante.
Un’intera sottotrama che coinvolge Thomas Wayne e la sua fiducia nel suo amico Carmine Falcone (John Turturro) per “prendersi cura” di una certa questione, diventa uno scandalo che dipinge i Wayne nella peggiore luce possibile. Aggiungendo un ulteriore strato di trama, veniamo a sapere che Martha era in realt? della famiglia Arkham, e ha trascorso un po’ di tempo in una struttura psichiatrica, il che ? stato poi sfruttato per ricattare Thomas nelle sue malefatte. The Batman si serve degli elementi costitutivi che ogni buona storia di Bruce Wayne includerebbe, ma li modella in maniera davvero arguta, assicurandosi che il pubblico venga colto di sorpresa.