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THE NEW LOOK
Roberta Panetta

The New Look: la serie CineChic di Apple TV+ che racconta la moda del Dopoguerra

Tags: apple tv+, the new look
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Roberta Panetta

The New Look: la serie CineChic di Apple TV+ che racconta la moda del Dopoguerra

Tags: apple tv+, the new look

Dopo la serie su Balenciaga (leggi qui la nostra recensione) su Disney+, un altro grande stilista del Novecento è protagonista di “The New Look”, dieci episodi disponibili su Apple Tv+ dal 14 febbraio: si racconta la vita di Christian Dior, interpretato dall’attore Ben Mendelsohn, mentre Juliette Binoche è la famosissima “collega” Coco Chanel. A loro si aggiungono Maisie Williams nel ruolo di Catherine Dior, sorella e musa di Christian, John Malkovich, che è il sarto Lucien Lelong, e Glenn Close nei panni della giornalista Carmel Snow.

Se volete approfondire di più la serie, qui trovate la nostra recensione. Se invece volete sapere cos’è il “New Look” di Dior, allora questo articolo fa decisamente al caso vostro.

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Foto: Apple Tv+

Il “New Look” di Christian Dior compie 77 anni nel 2024 e non smette di ispirare. L’iconico stile rivoluzionario creato dal couturier francese è riuscito a scrivere la storia resettando completamente i canoni della moda mondiale, proponendo un ideale di bellezza sartoriale che da tempo era messa da parte. Negli anni immediatamente successivi alla Seconda guerra mondiale, dopo i modelli austeri dovuti alle restrizioni nei consumi di stoffa attuate durante il conflitto, Dior ripensa la silhouette e la sua Ligne Corolle, che incarna il desiderio di una ritrovata eleganza, ed è un successo internazionale. Le sue giacche strette in vita e le gonne rigonfiate da metri di preziosa stoffa sono l’esatto contraltare degli abiti più liberi e destrutturati di Chanel.

Per esempio, non sarebbe iperbolico affermare che la Dior’s Giacca Bar non passa mai di moda. Dopo essere apparsa proprio nella collezione inaugurale in oggetto, la giacca ha trovato un successo immediato con le sue linee pulite, la silhouette a clessidra e il tessuto lussuoso, l’antitesi per lo stile austero e utilitario degli abiti prevalenti durante gli anni della seconda guerra mondiale.

Dior e Chanel, nella Parigi anni ‘40, sono divisi tra etica e morale, tra passione e dolore, tra sopravvivenza e autoconservazione. Che effetto ha avuto la Guerra su questi due grandi rivali? È questo l’interrogativo attorno al quale si sviluppa tutta The New Look. Un ritratto dei titani della moda francese non solo con le loro vittorie ma prima di tutto con i loro fallimenti, personali e professionali.

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Foto: Apple Tv+

Da cosa deriva il nome “The New Look”? Dal soprannome dato dalla caporedattrice di Harper’s Bazaar, Carmel Snow (qui Glenn Close) alla collezione di Dior del 1947, New Look. Un decennio dopo, Christian Dior intervistato a quel tempo dal TIME ha affermato: “stavamo lasciando un periodo di guerra, di uniformi. Ho trasformato gli abiti in fiori con spalle morbide, seni rigogliosi, vite sottili come steli e gonne che sembrano sbocciare”.

Nel 1946, quando Christian Dior apre la sua maison, ha già 41 anni e un’esperienza consolidata, un bagaglio culturale ricco grazie anche alla sua infanzia passata a Granville, Normandia, e all’amicizia con Lucien Lelong, stilista da cui impara l’arte del mestiere. Dopo la povertà che la guerra ha causato, l’obiettivo di Dior è quello di riportare la moda alla bellezza e all’eleganza di un tempo.
Ecco quindi l’idea della sua prima collezione New Look, abiti modellati alla perfezione sulle forme delle donne. Lo stilista si lascia alle spalle la crudeltà delle ristrettezze belliche e si abbandona allo sfarzo dei tessuti. Il mitico ‘New Look’ richiedeva sino a 15 metri di stoffa, anche 25 se si trattava di abiti da sera, metraggi che donavano ampiezza e anche rigore. Una rivisitazione moderna della moda ottocentesca: la rigidità delle spalline viene sostituita da forme arrotondate e la perfezione degli orli si arricchisce di seta e chiffon svolazzante.

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Foto: Pinterest

La rivoluzione modaiola suscitò l’indignazione di una delle più audaci innovatrici del secolo: Coco Chanel. L’iconica stilista è ricordata come la prima donna a proporre un nuovo codice stilistico della moda femminile. Una moda meno austera e libera da costrizioni, come l’utilizzo del corsetto. Dior fu però il primo a realizzare collezioni stagionali ogni sei mesi, una per l’Autunno/Inverno e l’altra per la Primavera/Estate.

Fu precursore anche nel comprendere il valore della stampa nell’attività di divulgazione e successo delle linee da lui disegnate. Ciò che gli occhi di Carmel Snow videro segnarono una rivoluzione in senso stretto: la guerra era finita da due anni e Dior con la sua collezione segnava una svolta lasciando al passato cupezza e uniformi. Dior intendeva restituire alle donne il gusto di piacere che tenevano nascosto. E il resto è storia.

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