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Alessio Zuccari
FolleMente: recensione della nuova commedia di Paolo Genovese
Nel 1988 il film Willow di Ron Howard dimostrava le prodezze tecniche che il digitale stava gradualmente raggiungendo, inserendo la propria storia in un contesto comunque Medievale e fiabesco. La tecnologia si incontrava con il mondo dell’immaginazione, rendendo l’opera un cult senza tempo, del quale è stato richiesto più volte da parte dei fan un allargamento del suo mondo magico e fatato.
Opportunità che è stata accolta con l’arrivo di Disney+ e i diversi investimenti della piattaforma in prodotti che rivisitano dei veri classici (anche quelli più recenti, ad esempio Come d’incantato e il suo sequel Come per disincanto – E vissero infelici e contenti). Così anche per Willow è arrivata l’occasione di tornare con un’inedita veste – stavolta, però, sul piccolo schermo. Se siete scettici possiamo capirvi, per questo vi diamo 5 motivi per cui cominciare l’avventura seriale ispirata al film, nata dalla mente di Jonathan Kasdan e Wendy Mericle.
Se, come abbiamo riportato, per Come d’incanto è stata scelta una soluzione in formato da lungometraggio, per Willow la decisione apportata è stata quella di creare una storia a puntate che potesse coinvolgere in ogni tappa della nuova missione i personaggi del progetto. Un racconto che non è solo ripresa del Willow del 1988, ma ne è sequel diretto seppur in versione da serie TV. Gli eventi del prodotto si collocano anni dopo quelli dell’opera di Ron Howard, ma hanno un collegamento diretto con ciò che la storia ci ha raccontato ben trentaquattro anni fa.
Questo porsi come proseguimento della pellicola originale fa della serie Willow un ponte che unisce il lungometraggio e il futuro riservato alla narrazione seriale. Fin da subito la creazione degli showrunner Jonathan Kasdan e Wendy Mericlefa fa intendere che il loro racconto avrà sia delle parti citazioniste e, insieme, dei veri e propri frame o sequenze che riprendono il film passato. Ma è comunque con l’intenzione di guardare in avanti che la serie si pone per conquistare i vecchi fan e farsene anche di nuovi, grazie soprattutto ai suoi personaggi.
Come era stato per il progetto cinematografico, anche con il Willow di Disney+ i personaggi dovranno affrontare una missione che li porterà a spingersi oltre i propri limiti. Una difficoltà a cui attori e protagonisti devono aggiungere il peso del dover trovare la maniera di farsi apprezzare tanto quanto riuscirono a fare gli interpreti originali, tra cui ricordiamo ad esempio la sfrontatezza e la prestanza massiccia di Val Kilmer nel ruolo di Madmartigan. Un cast che, quindi, si approccia con rispetto alla serie e fa percepire il peso dell’onore che portano nell’essere diventati i volti di questa espansione di Willow, cercando di rendere fieri tutti gli affezionati.
Non poteva essere il vero Willow, però, senza la presenza di colui che per primo lo ha impersonato. Warwick Davis torna col suo sorriso accomodante e un briciolo di saggezza in più a interpretare quel protagonista che lo ha accompagnato in tutti questi anni della sua carriera e che riveste ancora una volta con leggerezza e divertimento, pur assumendo tutta una nuova responsabilità dovuta alle sue doti magiche e all’età che ormai è avanzata. Se nel film era lui stesso ad essere, in qualche modo, un apprendista, con la serie assume il ruolo di maestro, mostrando al pubblico un personaggio pressoché invariato, ma che avrà a che fare con un compito inedito, pieno di giudizio e di solennità.
Come affermato in apertura, Willow fu nel 1988 uno dei tanti passi della Lucasfilm verso la rivoluzione digitale che ha cambiato radicalmente il cinema. Arrivando nel 2022 la sua serie è ormai completamente inserita nel processo di continue scoperte e evoluzioni della tecnologia, le quali sono da unire alla vastità rurale e a quel sentore antico che caratterizza l’universo di Willow, a cui però non vediamo l’ora di vedere applicate tante nuove soluzioni visive. Soprattutto quando si parla di potenti maghi e di incantesimi da realizzare, quello che sembra promettere la serie fin dalle sue prime puntate.