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Alessio Zuccari

Wish, un primo sguardo al film Disney e incontro con Jennifer Lee

Tags: jennifer lee, wish, wish disney
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Wish, un primo sguardo al film Disney e incontro con Jennifer Lee

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Abbiamo avuto modo di visionare una manciata di minuti del nuovo Classico Disney in uscita a Natale 2023, presentato dalla direttrice creativa dei Walt Disney Animation Studios.

Nel 2023 la Disney compie 100 anni e quindi questo non è un anno come tutti gli altri. Bisogna festeggiare, ma anche raccogliere i semi di un’eredità che negli ultimi tempi ha vissuto di alti e bassi. Pare esserci un netto prima e dopo l’arrivo della pandemia. Dal 2021 a oggi si sono sussegguiti Raya e l’ultimo drago, Encanto e Strange World, tutti accolti abbastanza tiepidamente da critica e soprattutto dal pubblico, che spesso ha disertato l’uscita in sala per attendere direttamente l’arrivo dei film su Disney+.

Per trovare l’ultimo grande successo occorre riavvolgere il nastro fino al 2019, anno in cui uscì Frozen II – Il segreto di Arendelle. Al timone c’erano Chris Buck e soprattutto Jennifer Lee, che l’opera la scrisse come fece già per il primo capitolo, e che oggi ritroviamo come sceneggiatrice di Wish, il Classico Disney che uscirà nelle sale il prossimo Natale. Non solo: da quando il leggendario John Lasseter ha rassegnato le proprie dimissioni, Lee ricopre anche il prestigioso e importantissimo ruolo di direttrice creativa dei Walt Disney Animation Studios. L’abbiamo incontrata a Roma in occasione di una presentazione preliminare di Wish, di cui abbiamo avuto modo di vedere alcuni brevi spezzoni.

Nel mondo non ci sono solo buoni e cattivi

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Lee innanzitutto ha tenuto a dire che Wish rappresenta una sorta di opera consapevole di dover rendere omaggio a tutto ciò che l’ha preceduta. Sullo schermo della sala 3 del The Space Cinema Moderno passa un rapido montaggio di alcuni dei momenti più iconici del cinema Disney: da Biancaneve a Peter Pan, da Bambi a La bella addormentata. Si arriva poi a parlare più nel merito di Wish, che è diretto ancora una volta da Chris Buck affiancato stavolta dal debutto in regia di Fawn Veerasunthorn, animatrice e story artist cresciuta all’interno di Disney.

«Sì, nel film abbiamo un villain» scherza Lee introducendo la storia di Wish, conscia della tradizione dei Classici Disney più recenti dove molti dei conflitti sono per lo più interni, legati all’identità personale o alle frizioni con la famiglia. Un cambiamento di cui Frozen iniziava a essere in qualche modo precursore: «Frozen arrivava in un momento in cui ci si stava evolvendo. Non tutti sono buoni o cattivi e il mondo è un posto molto complicato. Adesso anche il pubblico si è evoluto: vuole conoscere le motivazioni, vuole conoscere i perché, vuole personaggi complessi e interessanti» commenta la direttrice creativa.

In questa direzione va infatti il racconto di Wish: da una parte c’è la protagonista Asha (in originale le presta la voce Ariana DeBose), risoluta a scavare in ragioni che nessuno osa mettere in questione; dall’altra si staglia il Re Magnifico (Chris Pine), antagonista e sovrano del Regno di Rosas, dove i desideri delle persone possono diventare realtà ma solo su volere del regnante che decide cosa è meglio per chi. «Abbiamo trovato che lavorando con questo personaggio hai modo di conoscere dalla sua versione migliore a quella peggiore. Conosci ogni sua scelta, vedi quando la compie e per quale ragione lo fa. E facendo ciò Asha e Magnifico arrivano ad avere un momento in cui sono allineati, prendono le loro decisioni come noi prendiamo diverse decisioni nel corso della nostra vita».

E il rapporto tra Asha e Magnifico è al centro della manciata di minuti di Wish che abbiamo avuto modo di visionare in anteprima. Si tratta di un montaggio molto grezzo e ancora lontano dalla versione definitiva. In questi venti minuti scarsi si riassume il primo incontro tra i due personaggi, seguito poi dal momento in cui Asha entra in contatto con la magia e Magnifico avverte l’inaspettato timore di una messa in discussione del proprio potere. «Magnifico è un personaggio che crede in quello che fa, ha un obiettivo finale molto forte. Pensa che alcuni desideri siano troppo potenti e pericolosi per essere esauditi. In qualche modo crede di proteggere gli altri, di sentire suo questo compito perché anche lui ha sofferto molto nel passato. Asha questiona il suo ruolo per la prima volta e lui non è abituato ad essere sfidato».

Raccogliere l’eredità del passato

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Anche se in una fase realizzativa ancora da raffinare, di questi primi momenti di Wish colpisce la volontà di richiamare visivamente l’ibridazione tra l’animazione classica e quella che sfrutta l’utilizzo della CGI. Il risultato fa saltare in mente la commistione di tecniche tra il 2D dei fondali e il 3D dei personaggi apprezzate in particolare nei due Spider-Man: Into the Spider-Verse e Spider-Man: Across the Spider-Verse. «Chris [Buck] ha tratto grande ispirazione dallo stile ad acquarello, in particolare da La bella addormentata» commenta Lee. «Sentiamo una forte connessione con l’animazione tradizionale. Questo film è stato realizzato da quasi cinquecento persone con l’intento di utilizzare e spingere in avanti tecnologie sempre più avanzate nel tentativo di creare ponti tra lo stile classico e quello generato al computer. Lavorare a questo progetto è davvero un sogno per molti di noi, e la cosa che più mi esalta è vedere i disegni e i dipinti fatti a mano dei nostri artisti venire alla vita sullo schermo».

E lo schermo del cinema, nonostante i risultati più recenti non particolarmente brillanti, resta un argomento centrale. «Amiamo il grande schermo» afferma e ribadisce più di una volta Lee. «Una delle cose a cui teniamo di più è l’impegno con il cinema. Vogliamo che questo film sia una grande occasione di evasione, che le famiglie vadano in sala e che accettino anche la responsabilità di sognare, che comporta un grande lavoro di cuore».

Dopotutto Wish si impegna a essere un grande punto di raccordo per i valori tipici della Disney: «Ci sono diversi elementi, su più livelli, che richiamano alla tradizione Disney. Al centro della storia di Wish c’è una stella e questa rappresenta la gioia, la speranza, l’immaginazione, il desiderio, che sono gli elementi di cui si fa portatrice la Disney. Nel 1937 fare Biancaneve è stato un rischio costoso, ma Walt Disney con questo suo desiderio ci ha permesso di arrivare fino a qui. Anche Asha si guarda dentro e si domanda cosa può fare e dove può arrivare. Il nostro desiderio è raccontarvi questa storia nel modo più gioioso possibile».

L’appuntamento con Wish è a Natale 2023.

Guarda il teaser trailer ufficiale di Wish:

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