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Martina Barone
Non ho mai...: recensione della quarta e ultima stagione della comedy Netflix
Tags: Mindy Kaling, netflix, Non ho mai
Devi si trova all’ultimo anno di liceo e deve affrontare tutti i cambiamenti che la aspettano, dal tentativo di essere presa a Princeton a un nuovo interesse amoroso.
Nel cast di Non ho mai… 4: Maitreyi Ramakrishnan, Lee Rodriguez, Ramona Young, Darren Barnet, Jaren Lewison, Michael Cimino, Poorna Jagannathan, John McEnroe
Quanto è cresciuta Devi Vishwakumar. Lo avevamo capito con la terza stagione di Non ho mai…, ma con la quarta è definitivo. Deve esserlo per forza, visto che la comedy di Netflix è finita. E, così, il percorso di formazione della protagonista interpretata da Maitreyi Ramakrishnan, da adolescente addolorata e rabbiosa col mondo per la morte precoce del padre a giovane donna cosciente delle sue qualità e dei propri lati ancora da dover affinare.
Uno sviluppo continuo, che non si ferma mai, e che ha spinto sull’acceleratore nel lasso di tempo in cui abbiamo accompagnato Devi per i corridoi del liceo di Sherman Oaks, facendola entrare curiosa e golosa del mondo, uscendone altrettanto motivata, ma pronta ad affrontarlo con tutti gli strumenti necessari con cui riuscire a non crollare. A non dubitare di se stessa. Sapendosi non invincibile o completa, ma cosciente che si può e si deve sempre migliorare, nonostante lo si è già fatto, godendo a pieno di ogni fase della vita.
Come le tappe che Devi voleva subito bruciare: avere un fidanzato, perdere la verginità, sentirsi grande. Cercando tutto questo e desiderandolo immediatamente. Obiettivi che ha raggiunto nel corso della serie e che, con la quarta stagione, saprà le mancheranno. Non con malinconia, cosciente però che sono passati. E che, forse, se lo avesse saputo, li avrebbe saputi apprezzare di più.
Ma anche quel briciolo di ingratitudine le ha insegnato a non dare nulla per scontato. Come aveva fatto quando, nella terza stagione, aveva deciso di concedersi un altro anno vicino alla madre, rinunciando a un liceo in mezzo ai boschi, con corsi avanzi e tende di lusso in cui dormire insieme ai suoi compagni (un posto da radical chic, come lo chiameremmo noi).
È stato bello veder cambiare Devi. E lo è stato altrettanto notare quanto lo abbia fatto anche la scrittura della serie, pur rimanendo sempre la stessa. La sagacia di Mindy Kaling e Lang Fisher, creatrici di Non ho mai…, non ha perso di brillantezza nemmeno per un secondo.
Ha mantenuto la medesima veste, adattandosi di volta in volta alla pelle della protagonista, maturando insieme a lei e, proprio come Devi, sprigionando una vitalità e un’intelligenza che ha travolto gli spettatori.
I riferimenti alla cultura pop, all’attualità, il non sbagliare nemmeno una frecciatina, tenendo le medesime vibrazioni, passando dai temi come la mascolinità tossica alle battute su Dua Lipa, hanno tenuto fede a un carattere che non bisognava stravolgere, bensì abbinare ai vari step di trasformazione attraversati dalla giovane.
Colpendo sempre il bersaglio e affondando nelle risate del pubblico, elettrizzato dalla velocità della penna della serie e dalla recitazione degli attori, perfetti fin dalla prima scelta e rimasti ancorati ai propri ruoli, in cui è stato un piacere vederli progredire, esattamente come ha fatto lo show Netflix. E che ci dispiacerà non poter più ritrovare; di cui sentiremo sicuramente la mancanza, come quando ripensiamo a vecchi compagni di scuola.
Da ragazza che ha perso momentaneamente l’uso delle gambe a giovane promessa con un futuro luminoso davanti, Devi – come il resto dei personaggi – è stata nostra amica, anche quando gli altri non volevano, anche quando non sapeva quasi esserlo lei di se stessa.
Ci ha mostrato come un prodotto comico può avere il potere di curare i personaggi. Di confortare e divertire gli spettatori. Una serie che ci fa dire: non ho mai…smesso di ridere guardandola.