Recensioni
0
My Red Carpet
RomaFF16 - Time Is Up: recensione del film con Bella Thorne e Benji
Tags: Bella Thorne, RomaFF16, Time is up
Sinossi ufficiale di Time Is Up:
Vivien e Roy sono due adolescenti dalle personalit? apparentemente opposte, lei studentessa talentuosa, lui ragazzo problematico, tormentato da un trauma. La vita riesce a intrecciare le loro vite in modi sorprendenti e inaspettati.
Ci sono progetti preparati a tavolino che possono funzionare anche a prescindere dall?arguzia produttiva e volutamente economica che nascondono dietro, in una maniera nemmeno troppo velata che avanza anzi con una certa dose di insolenza. Operazioni architettare fin nei minimi dettagli, dove in ogni gesto e in ogni soluzione adottata si nasconde la volont? spudorata di fare una valanga di soldi, in una spinta che a volte riesce a identificare anche il cinema italiano come un?industria che deve portare a casa pane e profitto.
? perci? un pacchetto gi? confezionato quello che viene consegnato nelle mani di Elisa Amoruso, a cui la regista non deve fare altro che applicare un bel fiocco al di sopra e andare e dirigere sottostando ai desideri di una co-produzione italo-americana. Una storia romantica che vede come protagonisti una delle coppie teen per eccellenza del momento, messisi insieme da poco prima dell?inizio delle riprese, ma in cui il produttore Marco Belardi ha visto una miniera d?oro di possibilit?, confermate ben presto dalla volont? statunitense di un sequel gi? commissionato dagli uffici oltreoceano.
? Tim Is Up il film che mette insieme i tasselli di una pellicola che sa perfettamente riconoscere la propria natura e vuole comunicare attraverso quest?ultima con un tipo di pubblico altamente specifico. Quello composto da spettatori che seguivano gi? in precedenza i protagonisti Bella Thorne e Benjamin Mascolo prima ancora della loro unione, che hanno seguito passo dopo passo gli sviluppi della loro storia diventata presto pubblica, fino a culminare nella proposta di matrimonio del cantante italiano proprio in chiusura delle riprese del film che li vede protagonisti.
Uno star system che entra di prepotenza nell?audiovisivo e mescola realt? e finzione per nutrire l?una vicendevolmente l?altra. Dimensione da sempre architettata per i corridoi degli studios televisivi e cinematografici e che ha visto nella relazione tra le due personalit? dello spettacolo una doppia conquista: portare davanti allo schermo un’icona seguita come Benji, rendendolo protagonista romantico della pellicola al fianco della sua fidanzata Bella Thorne.
Se l?intera costruzione di Time Is Up sembra esageratamente studiata, smorfiosa e superficiale, in verit? il risultato che presenta la pellicola ? ben oltre le pi? rosee aspettative, dovendo come sempre inquadrare il film nel contesto per cui ? stato pensato e giudicando soprattutto come riesce a muoversi all?interno di quel ristretto perimetro. La pellicola di Elisa Amoruso ha dunque lo spirito adatto per i giovani – e giovanissimi – spettatori amanti dei teen movie, quelli che si nutrono di fantasie e sogni romantici, trovando in Thorne e Mascolo non solamente dei discreti attori, ma due credibili personaggi in grado di mostrare con convinzione l?amore dei loro protagonisti.
Un film che si nutre delle palpitazioni del pubblico, il quale non potr? che ritrovare nei personaggi di Vivian e Roy dei caratteri ormai sdoganati, ma che ancora funzionano come calamite quando si tratta di utilizzarli per pellicole sentimentali. Lei studiosa di fisica quantistica di buona famiglia, lui nuotatore povero e scapestrato. Due particelle opposte di una stessa equazione che si ritroveranno tanto vicine da poter cambiare per sempre la loro ?composizione chimica”, diventando parte reciproca della loro memoria, come fotografie scattate e stampate per poter ricordare quei giorni insieme per sempre.
Dando incredibilmente respiro alla macchina da presa, accogliendo una colonna sonora che ? particolarmente invasiva, ma non per questo pedante o eccessiva, Time Is Up ha la sintonia tra interpreti, la sdolcinatura abbondante eppure adeguata e la sorpresa di avere una propria chiara individualit? seppur impossibile da scollegare dall?intuizione iniziale legata al box office. Un?estetica particolarmente contemporanea che contribuisce alla visione generale della pellicola che Amoruso ha voluto marcare per non rendere Time Is Up l?ennesimo anonimo film tra adolescenti che scoprono l?amore. Un lavoro impacchettato coscientemente che si concede comunque di poter risaltare grazie ad alcune delle scelte artistiche apportate, che tende un po? a sprofondare nell?eccesso drammatico, a cui purtroppo a volte bisogna sottostare quando si vuole accalappiare il cuore di un determinato tipo di spettatore.
Da RomaFF16 leggi anche: