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Top Trash 2021: il meglio del peggio secondo My Red Carpet
My Red Carpet

Top Trash 2021: il meglio del peggio secondo My Red Carpet

Tags: boss level, fast & furious 9, he's all that, House of Gucci, illusioni mortali, la famiglia addams, red notice, sex/life, Squid Game, Time is up, top 2021
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Tags: boss level, fast & furious 9, he's all that, House of Gucci, illusioni mortali, la famiglia addams, red notice, sex/life, Squid Game, Time is up, top 2021

Sex/Life?

Tratto dal romanzo 44 Chapters About 4 Men scritto da B.B. Easton, la serie Netflix con Sarah Shahi ? l?imbarazzante guilty pleasure del 2021. Imbarazzante non solo per le numerose scene di sesso softcore accompagnate da colonna sonora scadente, voice over da lettura Harmony e improbabili location, ma per il livello di scrittura dei dialoghi, dei clich? eccessivi, dalla costruzione patinata e artificiale di un immaginario romantico/erotico con il quale tenta di dialogare. Un Cinquanta Sfumature in versione dilemma materno, incapace di portare a termine l?intricato discorso femminile e femminista sulla realizzazione personale.

Boss Level

Ibridazione 3.0 tra simulazione del videogame, giallo fantascientifico e azione pulp, bisogna ammettere che il film di Joe Carnahan il livello annuale delle uscite Amazon lo ha irreparabilmente abbassato. Frank Grillo ? il nerboruto eroe di un?esistenza ferma in un loop, costretto a rivivere in continuazione il giorno della sua (non) morte a causa di un progetto governativo andato evidentemente male. Un blockbuster eccessivo e tracotante, che tenta di simulare la realt? virtuale e il visual fumettistico esagerando con deflagrazioni, ironia caustica, e il meccanismo narrativo della ripetizione. Un? accozzaglia di elementi macho e machisti per un?operazione sfiancante e dimenticabilissima.

Fast & Furious 9

Nono capitolo della saga diretta da Justin Lin, Fast & Furious 9 rivede di nuovo in pista il Dom Toretto di Vin Diesel, stavolta in preda ad una minaccia proveniente dal passato. La vera minaccia per? ? quella rivolta contro il povero spettatore, chiamato ormai ad accettare la natura indistruttibile dei suoi personaggi e il corollario di improbabilit? che caratterizzano i film d?azione, forse, unica arma di accettazione e di visione partecipata di un franchise che sembra aver perso la sua benzina, Ma che continua imperterrito ad andare a cento all??ora, facendosi male.

Illusioni Mortali

Sono lontani i tempi dei perturbanti thriller erotici degli anni Ottanta/Novanta, un genere poco replicabile visto i risultati odierni. Illusioni Mortali, uscito in primavera su Netflix, incarna l?ambizione di alcuni registi, in questo caso Anna Elizabeth James, di voler rievocare la suspense sia psicologica che lussuriosa del filone caro a Verhoeven e De Palma, giocando sulla concretizzazione delle fantasie e delle perversioni in un film ambizioso ma dai risultati imbarazzanti. Cercando di replicare le modalit? del processo creativo sul trinomio sesso-bugie-tradimenti, la protagonista Kristin Davis accanto a Dermot Mulrorey e Greer Grammer non intriga affatto, come non intriga, peggio fa sghignazzare, l?intera pellicola.

La famiglia Addams 2

In La Famiglia Addams 2 Morticia e Gomez sono preoccupati per i propri figli: la crescita, l?adolescenza, la ribellione. Temi degni di nota se solo i creatori del film fossero stati in grado di svilupparli, costruendone alla base una storia lineare, d?intrattenimento per tutta la famiglia. ? ci? che per?, purtroppo, non accade: evidenti problemi di scrittura, sviluppo dei personaggi e l?assurdit? di un espediente che non ha motivo di esistere, non solo rende il film di difficile comprensione per il pubblico a cui vuole rivolgersi, ma diventa una punizione divina anche per i malcapitati accompagnatori adulti. Della versione italiana, fortunatamente, almeno si salva il doppiaggio.

He?s all that

Remake del classico teen movie She?s all that in Italia uscito con il titolo Kiss Me, il film di Mark Waters riprende senza molta audacia la sceneggiatura originale di R Lee Fleming Jr, non facendo altro che ribaltare generi e ruoli dei due protagonisti Addison Rae e Tanner Buchanan. Un?operazione da makeover a tutti gli effetti, in cui l’ upgrade in salsa Gen Z aggiornato alle Instagram Stories e ai video di Tik Tok, rende He?s all That una commedia raffazzonata, con uno script approssimativa, piena di macchiette e clich? adolescenziali, (ri) scritta da chi, forse, gli adolescenti finge di conoscerli.

Time is up

Secondo lungometraggio di finzione della regista e documentarista Elisa Amoruso, Time is up ? la storia d?amore (sullo schermo e nella vita) fra Vivian (Bella Thorne) e Royan (Benjamin Mascolo), innamorati agli antipodi. Lei studentessa di buona famiglia, lui nuotatore povero e scapestrato, la storia fra i due si confeziona ad hoc per un pubblico teen e gi? fan della coppia, intuendo in partenza linguaggio e stile per accontentare non solo il guadagno al box office ma l’intero star system. Un’operazione cio? che sfrutta la scintilla sentimentale dei due fidanzati per mescolarla alla finzione, generando interesse nei sostenitori (paganti) del duo italo-americano.

Squid Game

Squid Game ? stato innegabilmente il fenomeno seriale dell?anno. La serie coreana simula la corsa disperata di 456 concorrenti verso la vittoria di un montepremi di 45,6 won attraverso la successione di vari giochi, seguendo idelamente le direttive di? game show come Takeshi?s Castle ma prendendo una piega feroce, folle e assassina. Un record di visualizzazioni plausibile, con molta probabilit?, alla curiosit? perversa e morbosa dello spettatore di voler assistere alla violenza attraverso la forma del voyeur. Quella di Netflix ? l’astuta mossa di spiare guardando una scatola sadica in cui gli unici in pericolo sono i concorrenti sottoposti a diverse sfide, mentre il pubblico ? chiamato ad assistere comodamente e in sicurezza sul proprio divano di casa.

Red Notice

Il film Netflix con il budget pi? costoso di sempre e l?esordio pi? visto il giorno della messa in onda. Red Notice batte tutti i record, guadagnandosi il titolo della pellicola uscita in digitale pi? chiacchierata della seconda met? dell?anno. Il trio Raynolds-Johnson-Gadot si presta ad un heist movie auto ironico in stile caccia al tesoro, colmo di citazioni tra James Bond e Indiana Jones. Attraversando l?Italia, la Russia, Bali e Valencia, il colpo di Rawson Marshall Thurber colpisce pi? per la sua mossa di advertising che per il valore del film stesso, un divertente giocattolo in CGI che esaurisce la sua adrenalina nel costo vano ed esagerato dell?operazione: 200 milioni di dollari.

House of Gucci

Attesissimo ma accompagnato da una manovra di marketing a dir poco imbarazzante, House of Gucci ? il lato eccessivo?e camp dell?annata di Ridley Scott, uscito nelle sale precedentemente con il convincente dramma medioevale The Last Duel. Il film, che ricostruisce il dietro le quinte della morte avvenuta nel 1995 dello stilista e imprenditore Maurizio Gucci, ? un?operazione esagerata, progressivamente appesantita e ingrigita nella sua seconda parte, retta dalla performance di una carismatica Lady Gaga/Patrizia Reggiani sui generis ma purtroppo destinata nel tempo a deteriorarsi come fosse una borsa o un accessorio falso.

Menzioni speciali:

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