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Roberta Panetta
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Alla Mostra del Cinema di Venezia ? stato presentato, fuori concorso, il nuovo film di Gabriele Salvatores, Tutto il mio folle amore.
Questa pellicola ? stata una nuova opportunit?, per il regista napoletano, di tornare sul grande schermo con un road movie, genere che lo ha sempre appasionato e che ha contraddistinto la maggior parte dei suoi film.
E questo ritorno non ? stato esattamente un caso: ci? lo si deve al fatto che solo nelle strade si pu? rintracciare la vita vera, quella vissuta, la scoperta di se stessi e dell’altro.
E se per Valeria Golino, che interpreta la madre di Vincent, protagonista del film, recitare in questo film ha significato un ritorno parziale a Rain Man – L’uomo della pioggia, uno dei primi film che hanno affrontato l’autistmo, per Claudio Santamaria questo film ? la messa in scena di un folle amore che non riesce ad esprimersi a pieno.
Secondo l’attore “Il film ? ispirato al libro, ma ha in comune il viaggio tra padre e figlio con una forma di autistmo, di un folle amore che non si esprime. Il lavoro ? stato interessante, ci si ? sorpresi, c’? stata una grande sensibilt? da parte di Gabriele e Giulio (Gabriele Salvatore e Giulio Pranno, il ragazzo protagonista del film, ndr.), il fatto di abbandonarci alla sorpresa come in un vero viaggio, esteriore ed interiore.
Un viaggio a riflesso, verso la scoperta di se stessi. Willi non sa, in realt?, cosa abbia il figlio e non lo tratta con una forma di falso pietismo o con i guanti bianchi, ma lo tratta da pari a pari. Cos?, Vincent ha la possibilit? di esprimere il suo folle amore, diventando uomo”.
Ispirato al romanzo Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas – libro che racconta la storia vera di Andrea a Franco Antonello, padre e figlio con sindorme di autismo che hanno compiuto un viaggio in moto lungo l’America – Giulio Pranno, per interpretare la parte del protagonista ha passato due giorni in casa con la famiglia Antonello.
Inoltre, ha avuto modo di frequentarlo anche durante le riprese e, come dichiarato dal giovane attore “Andrea mi ha aperto gli occhi nei confronti del mio personaggio, facendo s? che non ne realizzassi una copia, ma di riprendere la sua essenza, la sua anima. Andrea ? una persona magnetica, frizzante, briosa, con una grande vitalit?”.
Per gli sceneggiatori – Umberto Contarello e Sara Mosetti – ? stato interessante realizzare uno script che parlasse di tematiche importanti e che riunisse diversi altri elementi ed attori come, ad esempio, far interpretare a Diego Abatantuono il ruolo di un letterato, eliminando i clich? e adattando al ruolo il corpo, la lingua e la sintassi dell’attore.
Inoltre, si ? puntato molto anche sulla fluidit?, la presenza dell’acqua e i suoi molteplici significati. Come dichiarato dallo stesso regista, l’acqua ? un elemento molto importante e si fa anche portatore di diversi significati: in un certo senso, la madre ripartorisce il figlio e non rimane solo il simbolo dell’inconscio, ma assume anche quello del liquido amniotico.
Per i produttori, Marco Cohen e Paolo Del Brocco, realizzare un film del genere ha richiesto una certa dose di rischio, ripagato dal fatto di aver realizzato un film pieno di vita, mai pesante o troppo drammatico, con una piena felicit? di vivere.
Da quello che sarebbe dovuto essere un viaggio in terra americana e che poi si ? spostato lungo la Dalmazia, il film di Salvatores riprendere la concezione del viaggio tale per cui non ? importante la meta, ma il durante, il momento in cui si ? anche pi? vulnerabili e in cui si effettua una continua ricerca su se stessi, essenziale per la propria crescita personale.
Tutto il mio folle amore arriver? nelle nostre sale il prossimo 24 ottobre grazie a 01 Distribution.
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